Dal 24 al 26 novembre la regina dei legumi poveri, la cicerchia, sarà protagonista della Festa che, a Serra de' Conti, riscopre da più di 20 anni storie e sapori di un tempo, riportando alla memoria i valori del mondo contadino. Divenuta oggi elemento di identità delle terre del Verdicchio, fino a pochi anni fa la cicerchia era considerata un legume in via di estinzione: è stato il lungo e accurato lavoro di un gruppo di agricoltori del posto a permettere la salvaguardia e la valorizzazione di un prodotto originario del Medio Oriente, già apprezzato dai Greci, che fu conosciuto e ampiamente utilizzato dagli antichi romani. Nelle Marche, la cicerchia si semina tradizionalmente nel 'giorno cento' dell'anno, ovvero all'inizio di aprile: un tempo, averla in dispensa costituiva una garanzia per l'imminente inverno perché ha un buon rapporto proteico, superiore del 30% a quelle dei ceci, dei piselli e delle lenticchie, e molti amidi.
Moltissime, oltre 100, le ricette che questo legume sa regalare.
Alla Festa di Serra de' Conti ci saranno anche i produttori agricoli con le loro tipicità, tra cui la cipolla di Suasa, la favetta di Fratterosa, i legumi di Appignano, il pomodoro da Serbo, miele, tisane, confetture, vino e olio d'oliva.
Nell'occasione sarà assegnato anche il Premio per la biodiversità agroalimentare nelle Marche, istituito per far conoscere chi sul territorio regionale lavora quotidianamente per ridare centralità al cibo buono e pulito. Come ogni anno ci sarà spazio poi per un ospite d'eccezione proveniente da un'altra regione: nel 2017 sarà la volta dei formaggi delle valli Bergamasche con i loro presidi Slow Food. (ANSA).