(ANSA) - ANCONA, 28 AGO - Un viaggio attraverso le millenarie
e ricchissime suggestioni della cultura ebraica alla riscoperta
di una dimensione alternativa a quella del contingente. Si
chiama "Passaggi. Le parole dell'umanità attraverso la cultura
ebraica", la mostra multisensoriale proposta dal Museo tattile
Omero, in collaborazione con la Comunità ebraica di Ancona, alla
Mole Vanvitelliana, dove verrà inaugurata il 31 agosto.
L'iniziativa è inserita nel calendario del Festival Adriatico
Mediterraneo, con il sostegno dell'Ambasciata israeliana di Roma
e in collaborazione con la Biennale di arte ebraica
contemporanea di Gerusalemme.
"Il Muro occidentale, Kotel in ebraico, conosciuto come il
Muro del pianto, è uno dei luoghi più sacri e importanti di
Gerusalemme e di Israele. Lì gli ebrei si recano per pregare,
per esprimere i loro desideri e i loro pensieri più intimi. E'
lì - spiegato gli organizzatori della mostra, che resterà aperta
fino al 14 dicembre - che la parola diviene soglia, luogo di
incontro tra fisico e spirituale, tra umano e divino".
La forza spirituale e mistica del Muro viene espressa
attraverso le sculture di Andrea Socrati in terracotta e gesso e
una serie di termografie a rilievo; una seconda serie di
termografie e installazioni rievoca il fantastico e visionario
mondo di Marc Chagall. Quattro artisti di Gerusalemme
'interpretano' la terra, i suoni, gli umori di Israele, con
quattro opere: Chana Cromer con The Distaff Side, ispirato a "La
donna di carattere" dal Libro dei Proverbi, in tema con la XV
edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica; Ruth
Schreiber con Love letters, lettere in porcellana ispirate alle
lettere lasciate nelle fenditure del Muro; Andi Arnovitz con
Construct/Destruct, che attraverso mattoni serigrafati ricorda
il Tempio di Salomone; Neta Elkayan, artista tra musica e arti
figurative, con un audio dal titolo Abuhatzeira, dedicato al
rabbino El Yaakov Abuhatzeira. (ANSA).