(ANSA) - ANCONA, 11 GEN - "Quello che mi colpisce è
l'utilizzo sempre più frequente di questa modalità, il ricorso
all'acido, al fuoco. Mi colpisce e mi rattrista". Lucia
Annibali, l'avvocatessa di Urbino sfregiata nel 2013 con l'acido
da due sicari assoldati dall'ex Luca Varani, condannato a 20
anni per tentato omicidio e stalking, è diventata il simbolo di
tutte le donne vittime di questo tipo di violenza, perché non si
è voluta piegare alle sue conseguenze devastanti e non ha avuto
paura di mostrarle in pubblico. Reduce da decine di dolorosi
interventi per riparare ai danni provocati dall'aggressione,
commenta oggi l'ennesimo attacco che ha avuto per protagonista
la 28enne riminese Gessica Notaro.
"Io un esempio per le donne? Ma i buoni esempi - dice
all'ANSA - dovrebbero funzionare per gli uomini. E invece loro
non prendono il buon esempio, anzi lo prendono in senso inverso,
come una sorta di emulazione, purtroppo". La vicenda di Lucia ha
ispirato anche una fiction, andata in onda su Rai1 nei mesi
scorsi, dal titolo 'Io ci sono', lo stesso del libro in cui la
donna racconta la sua storia di 'non amore' e il suo calvario,
interpretata da Cristiana Capotondi e Alessandro Averone nel
ruolo di Varani. "L'acidificazione - ha avuto modo di dire più
volte la Annibali - equivale alla morte di una persona, anche se
la lasci in vita, perché la sottoponi ad una tortura
quotidiana". Gessica, in un'esperienza fotocopia, versa ora in
gravi condizioni al Bufalini di Cesena, dov'è ricoverata in
prognosi riservata per ustioni abbastanza profonde soprattutto
al volto, nella zona degli occhi, anche se i medici contano di
salvarle la vista. Cosa si sente di dirle Lucia? "Io spero che
che possa ricevere le cure migliori, che possa recuperare al
massimo. Sicuramente - aggiunge - ci vuole molta forza di
volontà, e anche come paziente deve mettersi nell'ottica di
guarire, deve provare il desiderio di venirne fuori. E' una cosa
molto lunga, e le conseguenze che un'aggressione di questo tipo
comporta dureranno tutta la vita. Io, a tutt'oggi, ne
risento".(ANSA).