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'Duello' Sgarbi-Aufreiter

Polemiche sul prestito della 'Muta' a Mosca, e sulla conferenza a Vienna

Luna di miele non era, e oggi, ad un anno di distanza dalla nomina di Peter Aufreiter a direttore della Galleria delle Marche, i rapporti fra il giovane manager della cultura austriaco e il critico d'arte Vittorio Sgarbi, assessore alla Rivoluzione al Comune di Urbino sempre sul punto di dimettersi, si sono fatti gelidi. ''Non lo conosco, sarà bravo, può darsi che faccia bene, e del resto il Museo è piccolo, non è difficilissimo da gestire'' aveva detto Sgarbi ad agosto 2015, dopo la nomina di Aufreiter, uno dei sette direttori stranieri messi a capo di uno dei 20 principali musei pubblici con la riforma Franceschini, contestata da Sgarbi in radice per la ''mortificazione delle soprintendenze e delle truppe stesse che il ministro ha''. Nei mesi a seguire pochi contatti fra i due, anche se Sgarbi siede nel Comitato scientifico della Galleria. Qualche scaramuccia sull'uso di loghi, manifesti e locali, fino alla polemica pubblica innescata dal critico a inizio settembre per il prestito della 'Muta', l'unica opera di Raffaello del Palazzo ducale di Urbino, alla mostra raffaellesca al Museo Puskin di Mosca, in cambio ''solo'', disse Sgarbi, di un prestito dagli Uffizi della 'Venere di Urbino' di Tiziano (fino al 18 dicembre). Operazione ''minimale'' secondo il critico-assessore, decisa da Aufreiter senza consultare il Comitato scientifico di cui Sgarbi è membro. Nelle ultime ore, nuovo attacco dell'assessore al direttore, per l'annuncio di una conferenza stampa lunedì all'Ambasciata italiana di Vienna con il direttore del Palazzo Ducale di Mantova Peter Assmann sul tema 'Mantova e Urbino: bellezze artistiche e territori da scoprire'. Sgarbi parla di una ''scorrettezza istituzionale'' per non essere stato informato né coinvolto nel progetto. Aufreiter, più sorpreso che seccato, replica: ''Non c'è nessuna mostra o progetto. Io e il direttore del Palazzo Ducale di Mantova, austriaco come me, incontriamo le agenzie turistiche e i giornalisti specializzati in arte e cultura per promuovere Mantova, capitale della Cultura, e Urbino''. E annuncia possibili iniziative simili in altre ambasciate, per 'lanciare' il Palazzo del Duca, che sotto la sua guida ha già incrementato i propri visitatori del 20%. Quanto alla querelle sulla 'Muta', Aufreiter sottolinea che ''a Mosca Raffaello ha un grandissimo successo, i biglietti sono esauriti fino a novembre, e forse la 'Muta' sarà vista da più persone lì che non a Urbino''. Prestarla ai russi ''era la scelta giusta da fare, la rifarei di nuovo''. A stretto giro la puntualizzazione di Sgarbi: ''Diciamo che Aufreiter non è Gabriel Zuchtriegel, il direttore tedesco dell'Area Archeologica di Paestum, che prima di ogni prestito o iniziativa consulta il suo Comitato scientifico: un comportamento corretto e al contempo abile, che fra l'altro lo mette al riparo da possibili contestazioni successive''. ''Personalmente - aggiunge - non avrei detto 'no' al prestito della 'Muta', ma avrei suggerito di chiedere al Museo Puskin una delle tante opere importanti che ha''. In filigrana, il dibattito più che mai vivo in Italia fra costi-benefici dei prestiti di opere d'arte, marketing culturale o Cultura, conservazione e valorizzazione. 

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