Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Marche
  1. ANSA.it
  2. Marche
  3. Macerata, è omicidio-suicidio: madre uccide il figlio e poi si spara

Macerata, è omicidio-suicidio: madre uccide il figlio e poi si spara

La madre avrebbe sparato al bimbo con un fucile da caccia, colpendolo al volto e poi si sarebbe sparata mettendosi l'arma sotto il mento

Una folla commossa ha gremito nel pomeriggio il Duomo di San Flaviano a Recanati, dove si sono svolti i funerali di Laura Paoletti, 32 anni, e del figlio di sei anni, che lei stessa ha ucciso con due colpi di fucile da caccia prima di togliersi la vita, probabilmente sconvolta dalla separazione dal padre del bambino e dall'idea di dover 'condividere' la cura del piccolo con altre persone. Il rito, vietato a fotografi e telecamere da un'ordinanza del sindaco, che ha interpretato il desiderio di riservatezza delle due famiglie, sono stati celebrati dal parroco della cattedrale mons. Pietro Spernanzoni, vicario generale della Diocesi di Macerata. Lorenzo Lucaroni, il papà del bambino, è stato tra i primi a presentarsi in chiesa. In largo anticipo anche Giuseppe Paoletti, il padre di Laura e nonno del bimbo, che ha pianto a lungo accanto alla piccola bara bianca e a quella della figlia, giunte attorno alle 15. Le due famiglie, dopo i primi momenti di tensione sabato scorso a Sambucheto, a tragedia appena avvenuta, hanno deciso di condividere questo momento di dolore assoluto. Due maestre della scuola elementare "Beniamino Gigli" frequentata dal bambino morto si sono alternate per le letture sacre, mentre il celebrante, all'omelia, ha letto una lettera del vescovo di Macerata, mons. Nazzareno Marconi. Il presule ha invitato tutti a "Rispettare il dolore in silenzio. Non farsi prendere né dalla rabbia né dall'ira, per raccogliersi nella speranza. Non alimentare l'odio e il rancore perché si aggiungerebbe altra sofferenza a chi ha già tanto sofferto". Mons. Spernanzoni si è poi rivolto direttamente ai bambini della prima A della scuola 'Gigli': "Ora al vostro fianco c'è un angelo che vi seguirà nel percorso di vita. Ricordate che questo angelo è sempre solare e sorridente". Prima di lasciare la cattedrale Lorenzo Lucaroni e Giuseppe Paoletti hanno accarezzato a lungo le due bare, poi trasferite nel cimitero di Recanati e tumulate una accanto all'altra.

Intanto i carabinieri stanno raccogliendo tutti gli elementi utili a fare luce sulle motivazioni del dramma: alcuni file del pc di lavoro della donna, il suo cellulare e soprattutto vari fogli di carta, scritti a mano, una sorta di diario, con frasi che potrebbero prefigurare l'omicidio suicidio messo in atto dalla donna.

"Piuttosto che dartelo, prima lo uccido e poi mi uccido". E' la frase detta, durante una discussione in un momento di rabbia, "tempo fa" da Laura Paoletti. Una frase rivolta a Lucaroni durante le fasi di una separazione piuttosto tempestosa dopo 7 anni di convivenza. Una frase che però nessuno aveva preso sul serio, secondo il legale di Lucaroni, avv. Elena Sacchi, anche se l'uomo aveva insistito sulla necessità di "aiutare Laura", legatissima al figlio al punto di non sopportare che altre persone se ne prendessero cura. La situazione era peggiorata dopo la separazione, tanto che era stato difficile trovare un accordo sugli incontri tra padre e figlio. In dicembre c'era stato uno scambio di denunce reciproche, da parte di lei per stalking perché lui andava a vedere il bambino all'uscita della scuola, da parte di lui per sottrazione di minore con la richiesta di affidamento congiunto. La vicenda era approdata davanti ad un primo giudice che aveva chiesto l'intervento dei servizi sociali e fissato un calendario di incontri con il padre nei pomeriggi di mercoledì e sabato. Un secondo giudice aveva disposto un Ctu per tutti e tre: padre, madre e figlio, stabilendo un calendario di incontri analogo a quello precente, con poche differenze di orario. Il piccolo aveva già trascorso qualche pomeriggio con il padre e sabato Lucaroni doveva andare a prenderlo intorno alle 16. Ma nella tarda mattinata qualcosa è scattato nella mente di Laura: ha preso il fucile da caccia del padre, custodito in un armadietto e ha fatto fuoco: due colpi al bambino, uno contro di sé, realizzando quella minaccia a cui non aveva creduto nessuno. E che ha lasciato increduli chi li conosceva: "un bellissima coppia" dice l'avv. Sacchi, che li chiama entrambi per nome. 

      RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

      Video ANSA



      301 Moved Permanently

      301 Moved Permanently


      nginx
      Vai alla rubrica: Pianeta Camere


      Modifica consenso Cookie