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Mrai: manifattura, turismo, commercio trainano economia

Pil dell'area è di 856 mld, 61,7% la parte di Regioni italiane

(ANSA) - ANCONA, 15 OTT - Un panorama economico largamente basato sul settore della manifattura, in cui il turismo e il commercio hanno un ruolo di rilievo ma che non brilla per l'espressione di un terziario avanzato legato ai servizi alle imprese. E' la fotografia scattata dal dossier realizzato dal Consorzio Aaster per il Forum della Macroregione Adriatico Ionica "Il vento di Adriano: le comunità adriatiche a confronto". Secondo lo studio, l'area può contare su un Pil di 856,3 miliardi di euro (dati 2012), di cui il 61,7% come parte delle Regioni italiane aderenti e il 48,3% dei Paesi Balcanici. L'analisi rileva che, dopo la fase di crescita dei primi anni del 2000, quando, trainato dai Paesi balcanici, il Pil ha fatto registrare un incremento del +25,8% passando dai 749,2 miliardi del 2002 ai 942,2 miliardi del 2008, nel periodo 2008-2012 ha segnato un calo del 9% perdendo 86 miliardi. Una diminuzione dovuta complessivamente alla Grecia rispetto ad alcuni Paesi che hanno continuato a crescere - Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro -, con la Serbia che ha invertito il trend negativo nel 2010 e altri, Croazia, Slovenia e la quasi totalità delle Regioni italiane, hanno rallentato il declino. In 10 delle 13 Regioni italiane della Mrai (non vengono include le ultime tre aderenti: Lombardia, Umbria, Trentino Alto Adige) vivono oltre 25 milioni di abitanti, il 42,5% della popolazione italiana, con 1,5 milioni di persone straniere, il 38% dei residenti stranieri in Italia. Il Pil di questa area della Mrai ammontava, nel 2012, a 529 miliardi di euro, il 38% del Pil italiano, con la presenza di 1,78 milioni di imprese, il 40,3% delle aziende italiane, con 6,19 milioni di addetti, il 37,3% dei lavoratori italiani. In questo aggregato è alta la concentrazione di attività manifatturiere, con quasi 182 mila imprese e 1,6 milioni di addetti. Un dato significativo è anche quello dei settori agricoltura, silvicoltura e pesca in cui sono attive oltre 15 mila imprese con oltre 41 mila addetti, che dimostra come il settore primario abbia un grande valore nell'area ma come sia ancora caratterizzato dall'estrema frammentazione di queste realtà imprenditoriali. Significativo anche il ruolo delle imprese legate al turismo, della ricettività e della ristorazione, oltre 123 mila, con più di 480 mila lavoratori, a testimonianza del valore anche economico delle destinazioni della penisola che si affaccia sull'Adriatico e sullo Ionio. La parte italiana della Mrai, però, si contraddistingue anche per la scarsa presenza dei servizi alle imprese. Fra i settori più rappresentati, invece, ci sono quelli del commercio (27,9%), le attività professionali (14,9%), le costruzioni (13,3%), le attività manifatturiere (10,2%). L'area Mrai delle regioni italiane si caratterizza, inoltre, per la presenza del 43,8% di imprese industriali di medie dimensioni, il cui fatturato complessivo, pari a oltre 64 miliardi, deriva per il 36,9% dalle esportazioni. (ANSA).
   

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