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>ANSA-FOCUS/ Venezia: Germano, Giacomo mi è rimasto dentro

Essere Leopardi, attore racconta studio 'matto e disperatissimo'

(dell'inviata Alessandra Magliaro) (ANSA) - VENEZIA, 1 SET - "Giacomo mi è rimasto dentro, da lui e da questo film ho ricevuto più di quanto ho dato", dice all'ANSA Elio Germano raccontando quel Giovane favoloso Leopardi che ancora è dentro di lui. La sua interpretazione è da applausi, come quelli ricevuti oggi a Venezia.
    "La sua è una poesia inesauribile, la rileggi ogni volta diversamente e ogni volta la riscopri, ti accompagna per la vita. Giacomo è al di là della storia, della contemporaneità perché è stato capace di leggere l'essere umano nella sua essenza. Nessun potrà mai liberarmi del mio scetticismo ragionato, diceva. Una frase che tutti noi sentiamo profondamente", dice Germano.
    Un 'regalo' e "un lusso - precisa l'attore - come non capita facilmente nel cinema italiano. Ho avuto la possibilità di prepararmi per tre-quattro mesi a questo ruolo. Io ho bisogno di capire il mondo che racconto, farmelo familiare e per Leopardi ho compiuto uno studio 'matto e disperatissimo' nella ricerca di tracce, di lettere, di oggetti, di incontri, curioso di conoscerne la voce, le malattie, i dettagli personali. Mi sono portato appresso il suo corpo sgraziato, invecchiato precocemente, cercando di abitarlo molto nella mia testa per restituirne in carne la vitalità rabbiosa. Per un attore è un sogno un personaggio così, perché - aggiunge Elio Germano - Leopardi è tanti ruoli insieme. Noi attori siamo chiamati ad interpretare 'il freddo', 'il violento', 'il timido', Giacomo era tutto questo e altro, una sfida incredibile al centro della quale c'era soprattutto un essere umano eccezionale. E' incredibile essere stati persino pagati per aver ricevuto il regalo così grande di essere in questo film".
    Elio Germano, un timido emozionato capace però di tirare fuori tutto quello che ha vissuto per questo film, racconta come abbia persino fatto resistenza con Martone per cominciare le riprese. "Non volevo iniziare, più lo studiavo, più lo preparavo circondato dalle sue cose e più volevo saperne". (ANSA).
   

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