'Gulistan, terre de roses' di Zaynê Akyol (Canada e Germania/2016), sulla vita delle combattenti curde in guerra, ha vinto il Milano Film Festival. A premiare il lungometraggio, questa sera, all'evento finale della tradizionale manifestazione milanese, giunta alla sua 21/ma edizione, sarà la Giuria composta da Philippe Grandrieux, Rebecca De Pas, e Bruno Di Marino. Un indiretto riconoscimento al sacrificio delle guerrigliere 'peshmerga' curde.
L'opera, di grande attualità nel momento in cui si assiste alla fragile tregua in Siria, e alla nuova violenta repressione verso i curdi, racconta "attraverso la semplicità di un linguaggio che coniuga realismo e metafisica (...) la crudeltà della guerra - come si legge nelle motivazioni del premio - rifuggendo ogni sensazionalismo e celebra la vita malgrado la minaccia onnipresente della morte. Un'opera necessaria che ci riguarda tutti da vicino". Il film narra di una giovane, Gulistan, che dal Canada torna sul confine turco-iracheno per unirsi alle fila dell'esercito curdo nella guerra contro il sedicente Califfato, ragazza che troverà poi la morte, e racconta la tragica vita delle 'peshmerga' (che significa: 'In prima linea con la morte') le donne-eroine della guerra contro l'Isis che tanta ammirazione hanno suscitato nelle opinioni pubbliche europee.
Nel Concorso Cortometraggi miglior film è 'Limbo', di Konstantina Kotzamani; il Premio Aprile è andato a Bernardo Britto per 'Jacqueline'. Premio del pubblico per il lungometraggio a 'Under the Shadow', di Babak Anvari e per il cortometraggio ex aequo a 'Decorado', di Alberto Vazquez e 'Flowers and bottoms' di Christos Massalas.
Sono tantissimi i film di forte impatto sociale emersi dal 1995 nella manifestazione milanese. Tra essi ricordaimo 'TransFatty lives', girato per 10 anni, sulla vita e la malattia di Patrick O'Brien, aspirante filmmaker affetto da Sla; 'Those Who Feel the Fire Burning', sui migranti in arrivo attraverso il mare; 'Dirty wars' sull'uso "indiscriminato" dei droni in Medio Oriente; e Life Sentenceses, che narra la storia di un uomo che ha il padre terrorista arabo e la madre israeliana. E poi lo straordinario 'Falciani's tax bomb', il documentario investigativo sullo swissleakes e sul controverso uomo che ha causato il più grande scandalo finanziario e bancario della Svizzera.