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Aggredito con acido: telefono Pietro registrò il dramma

Alexander in udienza ma Martina non c'è

 (di Igor Greganti) (ANSA) - MILANO, 10 FEB - Non smette di riservare sorprese la vicenda della cosiddetta coppia diabolica composta dal broker Alexander Boettcher e dalla bocconiana Martina Levato, arrestati per aver sfregiato con l'acido il 22enne Pietro Barbini, lo scorso 28 dicembre, e anche accusati di altri due episodi simili.

   A distanza di oltre un mese, infatti, è saltato fuori un file audio nel quale è stata registrata, minuto per minuto, la terribile aggressione di fine anno, comprese le urla del ragazzo sfigurato. In più, il processo abbreviato ai due amanti è stato, in sostanza, riaperto con la decisione di ascoltare in aula il presunto complice, Andrea Magnani, fermato una settimana fa.

   "Ha un martello", si sente gridare nella registrazione depositata (e acquisita dai giudici della nona sezione penale) dal legale di parte civile, l'avvocato Paolo Tosoni, che rappresenta Barbini e i suoi genitori. A urlare era il padre del giovane, mentre suo figlio, già colpito al volto dall'acido lanciato da Martina, veniva inseguito da un uomo con in mano un martello, cioè Boettcher, secondo l'accusa. Prima di arrivare all'appuntamento in via Giulio Carcano, Barbini aveva raccolto il cellulare della madre che era caduto dentro l'auto e l'aveva messo in una tasca della sua felpa. Il telefono, però, era acceso in modalità registrazione e per questo è rimasta una traccia audio di tutti gli istanti dell'aggressione. Intanto, all'udienza di stamani si è presentato solo Alexander e non sono andati in scena quei giochi di sguardi con Martina che hanno caratterizzato le scorse udienze, perché la ragazza è rimasta a San Vittore.

   "Forse si sta registrando uno scollamento", ha detto il pm. I legali di Martina, gli avvocati Bonelli e Pontin, hanno chiarito, però, che non c'è "alcun distacco" tra i due e che la studentessa era assente anche per evitare la pressione mediatica. Per la prima volta da quando è finito in carcere, invece, il broker, che continua a professarsi innocente, ha parlato davanti ai magistrati: "Ho scelto il rito abbreviato - ha detto - non per ottenere sconti di pena, ma perché non continuassero ad entrare nel processo versioni varie e diverse". In quel momento si discuteva, con l'opposizione del pm Marcello Musso e della parte civile, della richiesta del difensore di Boettcher, l'avvocato Ermanno Gorpia, di ascoltare, come teste indagato in procedimento connesso, Magnani. Anche perché il pm - ha sostenuto il legale - ha depositato soltanto due dei quattro verbali resi dal presunto complice, escludendo "proprio le dichiarazioni più favorevoli" alla versione del broker. Per la difesa di Alexander, infatti, il complice di Martina era Magnani e il suo amante sarebbe stato là solo per difenderla.

   Nei verbali, tuttavia, Magnani, pur tra molte contraddizioni, ha 'incastrato' la coppia e se stesso sia per l'aggressione a Barbini sia per quelle a Stefano Savi del 2 novembre e a Giuliano Carparelli del 15 novembre. Sull'episodio di Savi, ad esempio, Magnani, bancario che si è definito "succube" di Alexander, ha spiegato di aver accompagnato la coppia in macchina e che Alexander al ritorno gli avrebbe detto "che avevano trovato il ragazzo ma che era quello sbagliato". Il 25enne, dunque, sarebbe stato sfigurato per uno scambio di persona. "Somigliava di viso - ha aggiunto - a quello che cercavano (Carparelli, ndr), ma non era lui".

   Magnani, su decisione del collegio presieduto da Anna Introini, dovrà deporre in aula il prossimo 17 marzo (potrà anche avvalersi della facoltà di non rispondere). Tra due mesi, infine, gli psichiatri Marina Verga e Erica Poli dovranno depositare la loro perizia sulla capacità o meno di intendere e di volere della coppia. Trenta giorni, invece, hanno stabilito i giudici, per la perizia medico-legale sui danni subiti da Barbini, che rischia di perdere l'uso di un occhio come Savi.(ANSA).

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