(ANSA) - LA SPEZIA, 21 APR - "Ho rischiato la galera per avere
questi soldi! Che mi spettano!". Lo dice Piero Tomà l'ex
funzionario del Comune della Spezia arrestato con l'accusa di
corruzione aggravata per appalti sul rifacimento di piazza
Verdi. La frase è nell'ordinanza di custodia cautelare che
contiene intercettazioni tra Tomà e l'architetto Salis della
Nec. Le cimici erano sull'auto dell'architetto. Le
intercettazioni sono anche telefoniche. Lo scambio di denaro
avveniva per somme da circa mille euro a volta. I carabinieri
capiscono della possibile corruzione il 9 dicembre intercettando
una conversazione tra i due. Tomà rimprovera Salis dei ritardi
nei pagamenti. Il 13 dicembre, in un parcheggio vengono
consegnati mille euro ma Tomà sbotta: "Mi mancano 31mila euro!".
Salis replica: "Ti abbiamo dato grosse cifre, no?". Ancora Tomà:
"Vi siete presi grossi appalti! Io rischio la galera!". I
militari hanno anche trovato un assegno di garanzia, da 16 mila
euro, che sarebbe stato fatto in attesa che il 'debito' fosse
ripianato.