(ANSA) - VALLECROSIA (IMPERIA), 26 MAR - Un colpo solo alla testa sparato con la sua calibro 38 proprio davanti al portone della palazzina dove vive l'ultima donna che l'aveva denunciato per violenza sessuale. Ha voluto morire proprio in quel luogo il maresciallo Edoardo Milani, 55 anni, una volta in servizio nella compagnia carabinieri di Bordighera, sospeso dal servizio dopo la condanna passata in giudicato a 7 anni e 6 mesi di reclusione per violenza sessuale nei confronti di 3 donne. Condanna che proprio ieri era divenuta definitiva perché la Cassazione aveva respinto il ricorso del militare.
La notizia gli era stata data dal suo legale e Milani deve aver pensato di chiudere una volta per tutte questa vicenda, lui che si era sempre proclamato innocente, uccidendosi davanti al portone di quella palazzina dove secondo l'accusa vive l'ultima donna che, in ordine di tempo, l'aveva denunciato provocando anche la separazione dell'uomo da sua moglie e dai suoi figli. Milani, subito dopo lo scandalo provocato dalle denunce era stato aggregato al Comando Carabinieri della Regione Liguria e, dopo il giudizio di secondo grado, sospeso dal servizio in attesa della pronuncia della Cassazione. Nell'aprile del 2014, la corte di appello di Genova, annullando le attenuanti generiche, aveva riformato la sentenza di primo grado a 2 anni e 4 mesi portando la condanna a 7 anni e 6 mesi per aver abusato di tre donne, in cinque episodi distinti, tra il 2005 e il 2008.
Abusi che, secondo l'accusa, erano avvenuti in caserma e in un episodio a casa di una delle vittime che vennero denunciati dalle tre donne.
Il primo episodio risale al 2005 e ha come parte offesa una donna che a lui si era rivolta perché aveva il figlio detenuto. Nell'inverno del 2007, la seconda vittima ha raccontato di aver subito abusi mentre si stava allontanando dalla caserma dove si era recata per denunciare alcune vicende relative al vicino di casa. Abusi ripetuti in caserma e poi a casa della donna che aveva dovuto sporgere una denuncia e alla quale il maresciallo aveva fatto pesanti avances.
Tre vittime, tre denunce sulle quali hanno lavorato a lungo i colleghi di Milani fino a ottenere le prove che hanno portato alla condanna. Milani, sospeso dal servizio, con la condanna definitiva arrivata proprio ieri, sarebbe stato mandato via definitivamente dall'Arma dove aveva prestato servizio per tanti anni, schiacciato dal peso dello scandalo per il quale continuava a dirsi estraneo. Così ha voluto in qualche modo 'punire' ancora una delle sue vittime, decidendo di spararsi proprio davanti a quel portone. un colpo solo per farla finita.
Sul posto, chiamati da un passante che ha visto il corpo riverso del maresciallo sul selciato, i suoi colleghi di un tempo che hanno cercato, senza trovarlo, un messaggio di addio.