(ANSA) - GENOVA, 8 GEN - "Dovevo andare alla redazione di
'Charlie Hebdo' in questi giorni, mi ha salvato un appuntamento
dal dentista. Avrei potuto finire anch'io nell'attentato", lo
dice il fumettista genovese Ugo Delucchi, 54 anni, firma del
'Frigidaire' di Vincenzo Sparagna.
"Dovevo andare nella redazione parigina all'inizio dell'anno
per iniziare una collaborazione a nome anche del mio direttore.
L'idea era di vendere le nostre vignette ai francesi - spiega
Delucchi, fiume di parole e disegnatore dal 1973, un curriculum,
che include l'amicizia con Andrea Pazienza -. L'idea era di fare
vignette senza troppi giochi di parole, che fossero
comprensibili anche in Francia. Per cui dovevamo evitare le
inflessioni dialettali o i giochi di parole".
Sulla satira religiosa, Delucchi dice che "la satira deve
colpire allo stomaco. S'incazzano perché arriviamo dove non
arriva nessun altro. Gli si sgretola tutto se noi gli ridiamo in
faccia. Neppure internet riesce ad essere così tagliente. In
fondo come i miei colleghi, ho sempre fatto vignette su
personaggi religiosi, non importa di quale religione, ho
disegnato Wojtyla o Khomeini. Sul 'Male' - racconta - fui tra i
primi a ridere del fatto che il regime iraniano vietava la
musica o imponeva il velo. Perché non devo continuare oggi con
questi che ammazzano il loro capo perché fuma una sigaretta?
L'ignoranza uccide più del cancro. Questa gente va 'baccata'
(dal genovese, presa a botte ndr.) e lo dico io che ho letto il
Corano sette volte, cinque in italiano e due in arabo fingendomi
anche un adepto con un imam. D'altra parte, quando quelli di
Charlie avevano subito l'attentato dinamitardo gli avevamo
mandato un messaggio di solidarietà. In un 'Frigidaire'
dell'anno scorso avevamo fatto una copertina con 'Allah al bar'.
Abbiamo avuto dei timori anche noi. La satira fa paura a tutti i
fascismi religiosi e politici".
(ANSA).