(ANSA) - PESCARA, 10 FEB - "Il 22 maggio si terrà udienza su
un ricorso che noi abbiamo attivato come Regione Abruzzo, con
grande autonomia di valutazione, contro una legge che stabilisce
che i canoni di concessione della Regione Abruzzo debbano finire
nella fiscalità generale. Io invece sostengo che i canoni di
concessione sono degli abruzzesi e devono servire a favore degli
abruzzesi per comprimere gli aumenti delle tariffe
autostradali".
Così il presidente della giunta regionale abruzzese Luciano
D'Alfonso, in conferenza stampa a Pescara, ha illustrato la
strategia dell'amministrazione regionale, per contrastare
l'aumento dei pedaggi, del 12,89%, applicato da Strada dei
Parchi, lungo A24 e A25, a partire dal primo gennaio scorso.
"Noi siamo la Regione che attivò per prima, tra le regioni
italiane, il ricorso per la normativa riguardante le trivelle -
ha ricordato D'Alfonso - e poi dicemmo che quel ricorso ci
serviva per ottenere una norma nuova. In questo caso se non
avremo una norma nuova - ha osservato il governatore - avremo
una sentenza della Corte Costituzionale che ha forza anche di
innovazione normativa".
Il presidente della Giunta regionale abruzzese ha poi
spiegato che la Regione agirà su tre fronti. "Il primo riguarda
il ricorso davanti alla Corte Costituzionale, per riprenderci i
56 milioni di euro l'anno dei canoni di concessione
autostradale, rispetto ai quali affermiamo con forza che non
possono finire nella fiscalità generale - ha rimarcato D'Alfonso
- il secondo è la determinazione di una norma che faremo in
Parlamento, per rivedere l'assurdità di quel contratto
conseguente all'assurdità di un bando di gara, fissando un
limite invalicabile all'aumento di tariffa, che per quanto mi
riguarda è del 2% più inflazione".
Il terzo ed ultimo punto, ha spiegato il governatore "ci
vedrà determinare una spinta in avanti di un piano economico
finanziario, che consenta di rendere sempre più sicura
l'infrastruttura autostradale, essendoci un grande rischio che
sta sulle spalle dei pendolari, quello che diminuiscano le
utenze e non si facciano le manutenzioni necessarie". (ANSA).