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Ciclisti travolti a Roma, un morto e tre feriti. La donna denunciata per omicidio stradale

In caso di condanna, rischia una pena non inferiore a cinque anni per essersi data alla fuga dopo l'incidente

La donna che ha investito stamattina un gruppo di ciclisti su via Aurelia, uccidendone uno, è stata denunciata dai carabinieri per omicidio stradale. Secondo quanto si è appreso, la 52enne è risultata negativa ai test sull'assunzione di alcol e sostanze stupefacenti.

E' morto uno dei 4 ciclisti travolti da un Suv al km 17 dell via Aurelia a Roma. La donna alla guida, dopo essersi allontanata a bordo della sua jeep bianca senza prestare soccorsi, si è presentata alla caserma dei carabinieri di Montespaccato. La donna, di 52 anni, sarà sottoposta ad alcotest. 

Il ciclista morto era stato trasportato in gravissime condizioni all'Aurelia hospital. L'uomo aveva 76 anni e abitava in zona Marconi. Gli altri due ciclisti feriti, un 71enne e un 68enne, sono invece stati trasportati in codice rosso al San Camillo.

Tra i primi a soccorrere i ciclisti feriti, il comandante della polizia municipale di Roma, Raffaele Clemente, che transitava su via Aurelia.

Sul posto sono arrivati il 118, la polizia stradale, i vigili del fuoco e la polizia municipale per i rilievi.

Donna, scappata perché ho avuto paura - "Sono scappata perché ho avuto paura". Si sarebbe giustificata così la donna che stamattina ha travolto alcuni ciclisti su via Aurelia, uccidendone uno. A quanto ricostruito, l'investimento è avvenuto mentre tentava il sorpasso. Ha travolto in pieno un ciclista e poi ha impattato con la fiancata dell'auto contro gli altri. Tornata a casa la 52enne, un'incensurata che abita in zona, si sarebbe pentita e si è presentata alla caserma dei carabinieri di Montespaccato 

Ciclisti investiti:la legge sull'omicidio stradale - La legge n. 41 del 23 marzo 2016 che ha introdotto il reato omicidio stradale, e che potrebbe trovare una delle sue prime applicazioni nel caso della donna che all'alba di oggi ha travolto quattro ciclisti sulla via Aurelia a Roma, uccidendone una, è stata approvata definitivamente il 2 marzo scorso dal Senato, dove il governo aveva posto la fiducia, dopo un lungo iter parlamentare. Con le nuove previsioni legislative, l'omicidio stradale è diventato un reato a sé, graduato su tre varianti. In particolare, resta la pena già prevista oggi (da 2 a 7 anni) nell'ipotesi base, quando cioè la morte sia stata causata violando il codice della strada. Ma la sanzione penale sale sensibilmente negli altri casi. Con le nuove regole chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe, rischierà da 8 a 12 anni di carcere. Sara' invece punito con la reclusione da 5 a 10 anni l'omicida il cui tasso alcolemico superi 0,8 g/l oppure abbia causato l'incidente per condotte di particolare pericolosità (eccesso di velocità, guida contromano, infrazioni ai semafori, sorpassi e inversioni a rischio). La pena può aumentare della metà se a morire è più di una persona: in quel caso il colpevole rischia fino a 18 anni di carcere. Ecco le altre novità del testo entrato in vigore il 24 marzo: LESIONI STRADALI. Aumentano le pene se chi guida è ubriaco o drogato: da 3 a 5 anni per lesioni gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime. Se invece il colpevole ha un tasso alcolemico fino a 0,8 g/l o se l'incidente è causato da manovre pericolose la reclusione sarà da un anno e 6 mesi a 3 anni per lesioni gravi e da 2 a 4 anni per le gravissime. CONDUCENTI MEZZI PESANTI. L'ipotesi più grave di omicidio stradale (e di lesioni) si applica ai camionisti e agli autisti di autobus anche in presenza di un tasso alcolemico sopra gli 0,8 g/l. FUGA DEL CONDUCENTE. Se il conducente fugge dopo l'incidente scatta l'aumento di pena da un terzo a due terzi, e la pena non potrà comunque essere inferiore a 5 anni per l'omicidio e a 3 anni per le lesioni. Altre aggravanti sono previste se vi è la morte o lesioni di più persone oppure se si è alla guida senza patente o senza assicurazione. La pena è invece diminuita fino alla metà quando l'incidente è avvenuto anche per colpa della vittima. REVOCA DELLA PATENTE. In caso di condanna o patteggiamento (anche con la condizionale) per omicidio o lesioni stradali viene automaticamente revocata la patente. Una nuova patente sarà conseguibile solo dopo 15 anni (omicidio) o 5 anni (lesioni). Tale termine è però aumentato nelle ipotesi più gravi: se ad esempio il conducente è fuggito dopo l'omicidio stradale, dovranno trascorrere almeno 30 anni dalla revoca. RADDOPPIO DELLA PRESCRIZIONE. Per il nuovo reato di omicidio stradale sono previsti il raddoppio dei termini di prescrizione e l'arresto obbligatorio in flagranza nel caso più grave (bevuta 'pesante' e droga). Negli altri casi l'arresto è facoltativo. Il pm, inoltre, potrà chiedere per una sola volta di prorogare le indagini preliminari. PERIZIE COATTIVE. Il giudice può ordinare anche d'ufficio il prelievo coattivo di campioni biologici per determinare il dna. Nei casi urgenti e se un ritardo può pregiudicare le indagini, il prelievo coattivo può essere disposto anche dal pm

Ciclisti investiti:87 morti in 2015,19 vittime pirati  - Sono stati 87, contro i 99 dell'anno precedente, i ciclisti morti in un incidente stradale nel 2015. E' quanto emerge dai dati di Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri pubblicati sul sito dell'Asaps, l'Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale il cui Osservatorio, ha evidenziato, inoltre, come siano stati 19 i ciclisti vittime di pirateria stradale. A livello complessivo gli incidenti mortali rilevati lo scorso anno da Polizia e Carabinieri gli incidenti mortali sono stati 1.627, il 2,5% in più rispetto ai 1.587 del 2014 mentre le vittime sono crescite dell'1,3% da 1.730 a 1.752. Particolarmente rilevante la mortalità per i guidatori di ciclomotori e motocicli - i centauri deceduti in un incidente sono stati 471, 81 in più dell'anno precedente - mentre sono stati 204 i pedoni morti (197 nel 2014) e 87 i ciclisti (99 nel 2014). Guardando ai dati sulla pirateria stradale elaborati dall'Osservatorio dell'Asaps sono stati 1.087, nel 2015, gli episodi gravi (+7,7% sul 2014) con 146 morti, contro i 119 dell'anno precedente (+22,7%) e 1.254 feriti (+2,4%). Colpite, in particolare, le categorie più deboli: 130 i minori coinvolti e 135 gli anziani. I pedoni sono stati coinvolti in 420 incidenti con 76 morti e 404 feriti. Sono stati 155, invece, gli incidenti che hanno coinvolto ciclisti, con 19 vittime contro le 24 dell'anno prima.

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