(ANSA) - ROMA, 30 OTT - Teatro nel teatro, metateatro. Per
dirla parafrasando Pirandello, personaggi in cerca di una nuova
società di gestione. E' il triste spettacolo che va in scena al
Teatro Eliseo, la storica sala di via Nazionale, la cui vicenda
si alimenta ogni giorno di nuovi colpi di scena. Oggi, come
annunciato, era previsto lo sfratto che però è stato rimandato,
per l'ennesima volta, al 20 novembre. Secondo i sindacati perché
"non è stata data la concessione della forza pubblica".
Intanto tutto sembrerebbe mediaticamente andare nella
direzione di un'entrata di Luca Barbareschi nella gestione e
nell'acquisto delle quote delle mura del teatro. Tanto che
Vincenzo Monaci, titolare del 34% delle mura dello stabile, e
suo figlio Massimo, direttore artistico, si dicono disposti ad
accettare, alle loro condizioni, questa ipotesi, anche se
quest'ultimo avverte: "se è l'unica via percorribile accetto, ma
se entra lui io me ne vado". Ma nulla è ancora deciso, anche
perché allo stato è guerra tra l'attore e i Monaci che sono
pronti a denunciarlo per diffamazione "a causa dei suoi tweet e
post su Facebook". Barbareschi, da parte sua, dice di aver avuto
rassicurazioni da prefetto e questura che lo sfratto ci sarà ed
è stato solo rimandato. In campo però ci sarebbero anche
Francesco Bellomo e la Goldenstar AM srl, che hanno fatto
proposte per acquistare la quota Monaci. Proposte che, tra
l'altro, sarebbero ben accette dal personale dell'Eliseo per il
quale la cosa importante è la salvaguardia dei posti di lavoro,
così come avrebbero promesso le due cordate.
Barbareschi sabato aveva invece aveva detto: "quando
subentrerò nella gestione, convocherò i lavoratori e vedrò cosa
fare, molta gente sono sicuro la manterrò, ma devo fare delle
valutazioni". In questo bailamme di dichiarazioni, i sindacati
chiedono "nuovamente alle istituzioni di farsi garanti del
futuro dei lavoratori con una convocazione tra le parti. In caso
di mancata risposta, siamo pronti a scendere in piazza",
assicura Nadia Stefanelli, Slc Cgil.
E mentre va in scena a colpi di conferenze stampa e di
comunicati la demolizione dell'immagine dell'Eliseo, a teatro i
cittadini hanno potuto assistere oggi alle prove aperte di due
spettacoli: "Siamo scandalizzati perché non si può fermare il
teatro, qualsiasi siano gli interessi da risolvere questo
spettacolo sta andando benissimo e va lasciato replicare, noi
abbiamo dato l'anima", commenta amaro Pino Tufillaro, attore
della compagnia che interpreterà 'La professione della Signora
Warren'. Il neoconsulente artistico del teatro Giancarlo Sepe
sottolinea che "le istituzioni non si sono mosse, invece
avrebbero dovuto. Mi sembra una cosa ridicola che bisognerà
combattere. Le proposte ci sono, sono tre, ma non sono state
messe in grado di arrivare ad una conclusione positiva per
salvare il teatro, perché forse c'è un disegno che vuole
favorire qualcuno piuttosto che altri".
La parte del leone la fa sempre Barbareschi: "Non amando le
telenovelas scritte dalla famiglia Monaci, ma essendo un attore
abituato al grande teatro, attendo fiducioso che la giustizia
faccia il suo corso per ridare dignità al più grande teatro di
Roma e per cautelare il mio investimento immobiliare che è
strategico". (ANSA).