(ANSA) - SAN MARINO, 24 AGO - Anche a San Marino crescono le
pagine visitate e i visitatori che si rivolgono all'Istituto
Sicurezza Sociale utilizzando Internet o che seguono quanto
viene pubblicato sui profili dell'Iss presenti sui social media.
Sono infatti 11,5 milioni gli italiani (il 42% degli adulti),
secondo una recente indagine dell'Istituto M.Negri di Milano
(2015), che cercano su internet informazioni che riguardano la
salute, la cura e le patologie.
Il dato sammarinese emerge dall'analisi statistica compiuta
sul sito www.iss.sm relativa agli accessi e alle pagine visitate
nei primi sei mesi del 2017 paragonati a quelli effettuati nello
stesso periodo dell'anno scorso. Da gennaio a giugno 2016 sono
stati 36.210 i visitatori totali del sito Iss, con una media di
poco più di seimila visitatori al mese e un picco massimo di
6.185 visitatori ad aprile e un minimo di 5.930 visitatori a
gennaio. Nello stesso periodo del 2017 invece, i visitatori
totali sono stati 62.432, pari a una media di oltre 10.400
visitatori al mese e con un picco massimo raggiunto a giugno di
12.369 (mentre il mese con meno visitatori è stato gennaio con
9.178). In pratica sono quasi raddoppiati i visitatori in un
anno. Stesso andamento anche per quanto riguarda le visite,
passate dalle 48.089 dei primi sei mesi del 2016 alle 86.662
registrate da gennaio a giugno 2017.
Internet (e con esso i social media) ha profondamente
modificato i rapporti tra strutture sanitarie, medici e
cittadini nello scenario contemporaneo della cura e della salute
e oggi si colloca in terza posizione tra le fonti principalmente
impiegate dai cittadini, subito dopo il medico di famiglia e lo
specialista.
Che l'informazione sanitaria debba passare anche attraverso i
social non lo dicono solo i numeri, ma è suggerito anche da
diverse organizzazioni sanitarie, tra le quali l'Organizzazione
mondiale della Sanità.
Se nel corso degli ultimi due anni la crescita è stata
costante, il web è ancora poco usato per la promozione della
salute e la prevenzione delle malattie, mentre nei paesi
anglosassoni ospedali, istituzioni sanitarie e associazioni di
pazienti si affidano ai social media per arrivare più
velocemente ai cittadini. L'Oms, i Cdc di Atlanta, il National
Cancer Institute usano i social media per comunicare con il
pubblico, per attivare programmi di promozione della salute e
campagne di prevenzione, per informare in modo attivo e
partecipativo i cittadini/pazienti e per ascoltare le loro
storie e le loro richieste. (ANSA).