(ANSA) - BOLOGNA, 18 OTT - Segnali di ripresa per il mondo
delle costruzioni. Segnali contenuti ma comunque più alti di
quelli dell'economia nel suo complesso con un tasso di crescita
degli investimenti nel 2016 del 2,2% con un'attesa per il 2017
del 2,6%. A dirlo è XXIV Rapporto congiunturale previsionale del
Cresme e presentati in un appuntamento alla vigilia di Saie, il
salone della filiera dell'edilizia, da domani fino al 22 alla
Fiera di Bologna.
"Certo l'incertezza, già descritta nel XXIII rapporto dello
scorso anno, sulla base di fattori economici, politici,
finanziari, nazionali e internazionali, non svanisce e continua
a preoccupare - ha spiegato Lorenzo Bellicini, direttore Cresme
- ma i dati che vengono dal settore delle costruzioni elaborati
dal CRESME descrivono, come previsto, l'inizio della ripresa".
Il XXIV Rapporto congiunturale previsionale del Centro ricerche
economiche e sociali del mercato dell'edilizia, realizzato
quest'anno con il patrocinio di Saie e con il contributo di
Integra, Sistemi Urbani, Cnce e Formedil, disegna un mercato
trainato nel 2016 dagli investimenti in manutenzione
straordinaria e riqualificazione del patrimonio energetico,
dalle opere pubbliche e dall'edilizia non residenziale di nuova
costruzione.
"Molto positivi sono anche i dati nei primi 9 mesi del 2016 -
si legge nel documento sulla situazione congiunturale - che
descrivono le compravendite immobiliari, il credito alle
famiglie, la vendita di finiture e impianti, la vendita di
macchine movimento terra. Non ci sono invece segnali positivi
dalla nuova produzione residenziale che continua a frenare: nel
2016 gli investimenti in nuove costruzioni residenziali in
Italia sono di poco superiori all'8% del valore della produzione
dell'intero mercato delle costruzioni. Per questo comparto
bisognerà attendere il 2017 per avere qualche segnale di arresto
della caduta".
Nel 2016 il 74% del valore del mercato delle costruzioni è
fatto di interventi sul patrimonio esistente. Il nuovo ciclo
edilizio che si è aperto nel 2015 - il settimo dal dopoguerra -
presenta importanti novità: da un lato, anche a seguito del
sisma in Centro Italia, potrebbe emergere una maggiore
attenzione agli investimenti da parte pubblica e soprattutto
l'avvio di una nuova politica industriale di lungo periodo per
il patrimonio edilizio italiano, con al centro nuove risorse per
la 'rigenerazione'; dall'altro le costruzioni si avviano a
vivere una vera e propria rivoluzione in cui si modificano i
processi decisionali e i comportamenti dell'offerta, si
ridefiniscono i modelli di redditività e i rapporti
contrattuali, si riorganizzano i fattori della produzione alla
ricerca di nuovi livelli di produttività. (ANSA).