(ANSA) - BOLOGNA, 23 LUG - Scatterà da lunedì 25 luglio il
fermo pesca per le barche dell'Emilia-Romagna per rispettare
l'obbligo dell'interruzione temporanea dell'attività di pesca
che per 43 giorni, fino al 5 settembre, interesserà tutte le
flotte da pesca da Trieste a Rimini. Lo comunica Coldiretti
Impresapesca Emilia-Romagna, ricordando che con il fermo pesca
si fermano le attività della flotta italiana, secondo un preciso
calendario nelle varie marinerie, per favorire il ripopolamento
del mare e garantire un migliore equilibrio tra le risorse
biologiche e l'attività di pesca.
In questo periodo - sottolinea Coldiretti Impresapesca Emilia
Romagna - "aumenta anche il rischio di ritrovarsi nel piatto,
soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato, se
non si tratta di quello fresco made in Italy proveniente dalle
altre zone dove non è in atto il fermo pesca oppure se non si
tratta di pescato proveniente dall'attività della piccola pesca
locale o da allevamenti di mitili o vongole. E' un problema che
scaturisce anche dal fatto che negli ultimi 25 anni il grado di
autoapprovvigionamento dell'Italia è calato progressivamente ed
è passato dal 50% del 1990 a meno del 30% nel 2015, con la
conseguenza che due pesci su tre consumati in Italia provengono
dall'estero e non sempre è possibile saperlo perché attualmente
la legge sull'etichettatura del pescato prevede la sola
indicazione della zona di pesca che, per di più, non è
obbligatoria per il pesce servito al ristorante". Secondo
Impresapesca, "solo rendendo obbligatoria l'etichettatura
d'origine potrà essere garantita la piena trasparenza verso il
consumatore".
Per effettuare acquisti made in Italy di qualità e al giusto
prezzo il consiglio di Coldiretti è, laddove possibile, di
acquistare direttamente dal pescatore, specie da quelle attività
non interessate dal fermo, o, se da un'attività commerciale, di
verificare sul bancone l'etichetta, che per legge deve prevedere
l'area di pesca (Gsa) che per l'Adriatico settentrionale
corrisponde al numero 17. Nel periodo di fermo pesca di questa
zona, per mangiare pesce italiano le provenienze da preferire
sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno
centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste
meridionali della Sicilia), 18 (Adriatico meridionale), 19
(Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon),
8 (Corsica) e 15 (Malta).
In Emilia Romagna - informa Coldiretti Impresapesca regionale
- c'è una flotta di pescherecci di 627 barche che nel 2015 hanno
pescato 9.500 tonnellate di pesce, con un aumento negli ultimi
dieci anni del 7,3% per un valore all'origine di 28,5 milioni di
euro (+9,9% dal 2005). La tipologia più pescata è stata pesce
azzurro con 4.500 tonnellate, mentre nel settore
dell'allevamento vongole e cozze si sono attestate sulle 19.500
tonnellate. (ANSA).