(ANSA) - BOLOGNA, 14 GEN - Circa un milione di persone in
Italia sono colpite da fibrillazione atriale, un'aritmia
cardiaca che costituisce la prima causa di ictus. Si stima che
ogni anno siano almeno 50.000 gli ictus causati dalla
fibrillazione atriale. Le dieci regole per prevenirla e
promuovere un approccio multidisciplinare cardio-neurologico per
il suo trattamento sono al centro di 'Atrial Fibrillation and
Stroke Back to the Future on Heart - Brain Interactions', una
'due giorni' organizzata dalla Cardiologia dell'Ospedale
Maggiore che vedrà a Bologna, domani e sabato, i maggiori
specialisti di tutto il mondo e una platea di oltre 400 medici.
Queste le dieci regole per prevenire la fibrillazione
atriale: evitare obesità e sovrappeso; evitare l'abuso di alcol;
abolire il fumo di sigaretta; svolgere un'attività fisica e
sportiva moderata, evitando gli eccessi; tenere sotto controllo
la pressione arteriosa e curare l'ipertensione; tenere sotto
controllo la glicemia e curare il diabete; curare le apnee
ostruttive nel sonno; dopo i 65 anni prestare attenzione al
rilievo del polso in occasione di visite mediche; eseguire un
elettrocardiogramma in caso di riscontro di polso irregolare;
dopo i 50 anni, in caso di familiarità per fibrillazione atriale
sottoporsi a visita cardiologica.
Grazie alla terapia anticoagulante orale è possibile evitare
gli ictus provocati dalla fibrillazione atriale. A Bologna sono
oltre 12mila le persone con fibrillazione atriale seguite dai
centri della rete BoNTao (Bologna Network Terapia anticoagulante
orale), che utilizzano farmaci anticoagulanti orali di ultima
generazione (cosiddetti NAO, Nuovi Anticoagulanti Orali). La
Cardiologia del Maggiore, che fa parte della rete ed è centro di
riferimento per lo studio e lo sviluppo dei NAO, ne assiste
circa un migliaio. La dotazione tecnologica, la competenza
professionale maturata nel corso di 25 anni e l'attivazione di
percorsi dedicati che semplificano, rendendolo più tempestivo,
il trattamento dei pazienti con fibrillazione atriale, fanno
della Cardiologia dell'Ospedale Maggiore, diretta da Giuseppe Di
Pasquale, un centro Hub della rete cardiologica metropolitana
per il trattamento delle aritmie cardiache e la gestione in
emergenza del paziente con infarto miocardico acuto.
Sono oltre tremila le procedure di ablazione eseguite al
Maggiore. L'ablazione consiste nella mappatura e bruciatura,
attraverso piccole sonde direttamente inserite nel cuore, dei
circuiti elettrici anomali all'origine delle aritmie. In
costante aumento, inoltre, i pazienti con aritmie gravi che si
rivolgono alla Cardiologia dell'ospedale (30 nel 2015). (ANSA).