(ANSA) - BOLOGNA, 30 OTT - 'Vale Tutto-Le storie segrete
della pallacanestro italiana' scritto da Lorenzo Sani, firma del
Quotidiano Nazionale, per Italica Edizioni (277 pagine, 15 euro)
è un libro che spiazza il lettore e lo proietta all'interno di
storie umane mai narrate e soprattutto mai banali, fra
traiettorie di campioni acclamati che si incrociano con
personaggi sconosciuti. Sogni, avventure, illusioni, amicizia,
momenti di gloria che sembrano inossidabili.
Fino a quando il destino cambia le carte in tavola, come nel
caso di Roscoe Pondexter, che fece grande coi suoi canestri a
ripetizione la piccola Gorizia, prima di ritrovarsi col
soprannome di Spaccaossa, membro di una banda di sadici con la
divisa da agente di custodia addosso che organizzavano per
scommessa combattimenti mortali tra detenuti. Un libro di
storie, non di storia della pallacanestro. E che storie.
Ad esempio la stagione bolognese del leggendario Connie
Hawkins, sfuggita agli annali ufficiali, la grottesca vicenda
che ha portato alla naturalizzazione di Mike D'Antoni, regista
della grande Milano di Peterson, Meneghin e McAdoo, la sfida tra
uno sconosciuto carneade dei playground e il campione dannato
della Nba Micheal Ray Richardson, il derby mancato di Reggio
Emilia, tra Cantine Riunite e la Pallacanestro Fornaciari
guidata dal leggendario Gianni Gualdi, 30 punti a partita in
serie B con una sola mano, la sinistra, perché la destra la
perse da bambino in un incidente domestico.
E poi ancora, l'epopea della pallacanestro toscana, fatta di
campi inespugnabili come quello di Carrara, dove comandavano i
tre fratelli Lanza, gli scherzi micidiali, il campanilismo che
ha animato l'eterno conflitto sportivo tra Pistoia, Pescia e
Montecatini, ma anche il derby della Basket City bolognese tra
la Virtus di Sasha Danilovic e la Fortitudo di Dominique
Wilkins, visto dalla prospettiva eterea dell'angelo-tifoso che,
calandosi dalla vetta del palasport di Casalecchio di Reno, nel
maggio 1998, avrebbe dovuto consegnare a Carton Myers quel primo
scudetto che invece arrivò in ben altre circostanze e
soprattutto tempi diversi.
Infine, poi, l'avventuroso viaggio di due giovani cestisti,
Stefano Attruia e Leonardo Conti, che nell'estate 1994 hanno
sfidato l'embargo nei confronti della Serbia e la No fly zone,
durante la guerra civile che ha sfaldato la Yugoslavia, per
allenarsi in Montenegro col guru dei canestri Dule Vujosevic.
Un libro di storie, non di storia, appunto. Un libro che
mancava. (ANSA).