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Pressioni a sindaco, 7 avvisi di fine indagine

Minaccia a corpo politico, anche dg e presidente Legacoop

(ANSA) - BOLOGNA, 28 SET - Un comportamento di indebita pressione e insistita, larvata minaccia, direttamente o indirettamente, nei confronti del sindaco di San Lazzaro di Savena, Isabella Conti (Pd). Con l'obiettivo di condizionare l'agire del Consiglio e della Giunta comunale, in relazione alla decisione di bocciare un importante insediamento edilizio. E' l'accusa che la Procura di Bologna muove a sette tra politici e amministratori dello stesso partito, esponenti di Legacoop e delle imprese, chiudendo l'inchiesta sulla 'Colata di Idice'. Avvisi di fine indagine, atti che possono precedere una richiesta di giudizio, sono stati inviati per minaccia a corpo politico e amministrativo a Simone Gamberini e Rita Ghedini, direttore e presidente Legacoop Bologna; a Massimo Venturoli, legale rappresentante della Palazzi Srl, a Stefano Sermenghi, sindaco di Castenaso, all'ex sindaco di San Lazzaro Aldo Bacchiocchi, al presidente dei revisori del Comune Germano Camellini e al tesoriere del Pd di Bologna Carlo Castelli.

L'atto è firmato dal Procuratore Giuseppe Amato e dal Pm Morena Plazzi e contesta comportamenti che vanno da giugno a dicembre 2014. La Procura negli scorsi mesi aveva inviato avvisi di richiesta di proroga di indagine a aveva sentito alcuni degli indagati, oltre che Conti, autrice di un esposto. I Pm ricostruiscono la scelta dell'amministrazione comunale, avviata con delibera del 21 novembre 2014, di far decadere gli strumenti urbanistici approvati in precedenza, "come imposto dalla mancata tempestiva presentazione delle garanzie fideiussorie da parte delle aziende interessate". A fronte quindi di una determinazione che il Comune si accingeva ad intraprendere, "in ossequio ad applicazione della disciplina procedurale" (e che poi in effetti è stata intrapresa), gli indagati "ponevano in essere, per evidente comunanza di interessi economici con i soggetti attuatori, una convergente, anche se non necessariamente soggettivamente coordinata, attività di indebita pressione a vario titolo e con diversi toni, esercitata per sollecitare proprio la prosecuzione della procedura, pur nell'assenza dei presupposti", tra cui "di primario rilievo per gli interessi pubblici", le necessarie garanzie fideiussorie.

Pm, Gamberini le disse "ti vengono addosso" 
Isabella Conti "si doveva tenere pronta" perché "le sarebbero venuti addosso". E' la frase che il direttore di Legacoop Bologna, Simone Gamberini, avrebbe rivolto al sindaco di San Lazzaro di Savena, vittima per la Procura di pressioni e minacce per la decisione di bocciare un insediamento edilizio a Idice. Il soggetto sottinteso della frase di Gamberini, secondo i Pm che gli hanno inviato un avviso di chiusura indagini, sono gli imprenditori interessati al progetto. Contattando più volte Conti, Gamberini le aveva anche suggerito di "prendersi un caffé" proprio con i rappresentanti delle società interessate. Al direttore di Legacoop Bologna la Procura contesta inoltre le parole "una denuncia non si nega a nessuno", sostenendo che a breve gli stessi soggetti interessati, denunciando la dirigente dell'Urbanistica del Comune, sarebbero riusciti a colpire anche il sindaco. Oltre a Gamberini, difeso dall'avvocato Luca Sirotti, avvisi sono stati notificati a Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna (avv.Luca Sirotti e Maddalena Rada) a Massimo Venturoli (avv.Guido Magnisi), legale rappresentante della Palazzi Srl, al sindaco di Castenaso Stefano Sermenghi (avv.Aldo Savoi Colombis), all'ex sindaco di San Lazzaro Aldo Bacchiocchi (avv.Giuseppe Giampaolo), al presidente dei revisori del Comune Germano Camellini (avv.Tommaso Guerini) e al tesoriere del Pd di Bologna Carlo Castelli. 

A Ghedini, ex senatrice Pd, è contestato di aver rappresentato a Conti come l'atteggiamento adottato dall'amministrazione portasse al configurarsi di un danno erariale per il Comune e che quindi il sindaco avrebbe dovuto trovare soluzioni amministrative per "poter non far azzerare i diritti edificatori". Azzeramento che "avrebbe comportato per Coop Costruzioni la richiesta di rientro prestiti da parte degli istituti di credito" evitabile nel caso in cui le stesse imprese avessero "cominciato i primi scavi per dimostrare alle banche l'inizio dei cantieri". Bacchiocchi avrebbe invece contattato personalmente Conti fin da luglio 2014 e poi ripetutamente nei mesi successivi per dissuaderla dal promuovere la delibera consiliare di decadenza del Poc e per chiederle di "trovare una soluzione per fare andare avanti il progetto", dichiarandosi disponibile a consigli su come fare "per il suo bene". Avrebbe poi detto ad un assessore e ad un consigliere, che lo avrebbero riferito al sindaco, che non vi sarebbero stati voti sufficienti per approvare la delibera del Consiglio e consigliato loro di chiedere un parere legale sulle prospettate azioni risarcitorie delle imprese interessate. Dovevano stare attenti perché "le responsabilità giuridiche e di risarcimento danni sarebbero state personali, e di valutare bene se appoggiare le scelte del sindaco". Quanto a Castelli, si sarebbe avvicinato a Conti nella sede del Pd, prospettandole il rischio di azioni risarcitorie nei confronti del Comune e suggerendole di aiutare le imprese in difficoltà; Sermenghi è accusato di aver contattato un altro assessore (che poi lo avrebbe detto al sindaco) suggerendo di "non mettersi contro le coop" visto il grande pericolo di procedimenti per danno erariale e aggiungendo che "se lui avesse avuto degli amici in consiglio comunale a San Lazzaro avrebbe suggerito loro di darsi malati e di stare a casa in occasione del voto". Dal canto suo Venturoli, oltre a sollecitare gli interventi dei vari politici e amministratori, nel corso di un incontro con Conti le avrebbe prefigurato le "gravi conseguenze" che l'amministrazione comunale avrebbe patito a seguito di un tracollo finanziario collegato alla decisione della decadenza del Poc e del Pua. E Camellini, parlando con una dirigente comunale, avrebbe detto: "il tuo sindaco ha intenzione di farsi mettere sotto riducendo le aree edificabili?".
   

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