(ANSA) - BOLOGNA, 15 MAG - Si atteggiava a 'boss', millantando amicizie con la malavita campana per intimidire la sue vittime: commercianti in difficoltà cui prestava soldi con tassi fino all'80%. La Mobile di Bologna ha arrestato, per usura pluriaggravata e estorsione, un 69enne napoletano, Giuseppe Pappalardo, residente a Massalombarda (Ravenna). La polizia gli attribuisce almeno due episodi, ai danni di un ambulante che lavora in un mercato di Imola e di un dipendente di un esercizio commerciale di Bologna.
Pappalardo, che alle spalle ha precedenti per associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, secondo la polizia andava 'a caccia' di potenziali vittime soprattutto nei mercati ambulanti, compreso la frequentatissima 'Piazzola' di Piazza VIII Agosto, a Bologna. Con un po' di chiacchiere, cercava di raccogliere confidenze e sfoghi dai commercianti alle prese con qualche problema economico, ai quali poi proporre i prestiti. L'unico a fare denuncia, superando con difficoltà la paura di ritorsioni, è stato un 50enne, anch'egli di origine campana.
Dopo essersi ingenuamente lamentato delle proprie difficoltà con quello che credeva un semplice cliente, nell'autunno 2012 ha accettato un primo prestito di alcune migliaia di euro, finendo in breve in un vortice di interessi che non riusciva a controllare. L'usuraio avrebbe preteso la restituzione in rate di mille euro a settimana, ma per farvi fronte la vittima era costretta ad accettare altri prestiti. Nell'aprile 2013 il commerciante, angosciato per la situazione, ha avuto un malore ed è finito al pronto soccorso dell'ospedale di Imola. Pappalardo non avrebbe esitato ad andare a trovarlo: una finta visita di cortesia, insieme a un amico, in realtà un pretesto per minacciarlo nuovamente e ricordargli i suoi debiti. La visita in ospedale è stata documentata con una telecamera dalla polizia, che ha anche intercettato più di una telefonata: 'L'ultimo che mi ha denunciato - dice in una chiamata - è stato chiuso in casa per sei mesi'.
Il commerciante sarebbe stato anche costretto a firmare assegni postdatati (recuperati dalla polizia insieme a bloc-notes con annotati movimenti di denaro), come garanzia per i futuri pagamenti. Oltre al caso del 50enne, nel corso dell'indagine la Mobile ha scoperto che nella rete dell'usuraio sarebbe finito anche un 35enne che lavora in un negozio di Bologna, che però finora non ha fatto denuncia. Gli investigatori non escludono che fra Bologna e Imola ci siano state altre vittime di Pappalardo. L'uomo, raggiunto da un ordine di custodia cautelare chiesto dal Pm Manuela Cavallo e firmato dal Gip Francesca Zavaglia, è stato arrestato martedì nella sua abitazione a Massalombarda e rinchiuso nel carcere di Ravenna.
