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Commissario Basile, all'Universiade do 9

Impianti? Garantiremo una guardiania.Cosa farò dopo? Una vacanza

(di Armando Petretta) (ANSA) - NAPOLI, 13 LUG - "E' stata una grande corsa ma ora possiamo dire che ce l'abbiamo fatta. Se dovessi dare un voto a Napoli 2019 darei un 9. Penso che ce lo meritiamo". Gianluca Basile, commissario straordinario per le Universiadi dal 26 luglio 2018, ha appena finito di limare nel suo ufficio della Mostra d'Oltremare l'intervento di saluto che farà domani sera nella cerimonia di chiusura del San Paolo. A poche ore dalla chiusura dei Giochi il pensiero torna a quel 26 luglio: "Sono diventato commissario - dice in un'intervista all'ANSA - nel pieno di una polemica su dove fare il villaggio degli atleti, con il Coni che aveva deciso di aspettare. Una polemica che ha causato un stop dall'ottobre 2017 al luglio 2018. Da allora è partita la grande corsa. Se ho mai pensato che le Universiadi potessero saltare? Sì, prima di diventare commissario. Era giugno 2018, e mi allontanai dal progetto. Ma da quando ho assunto l'incarico no, mai. Anche se fino a ottobre scorso neanche io avevo la certezza assoluta, perché senza le navi e gli alberghi era difficile farle. La chiave di svolta - osserva - c'è stata a ottobre, con l'accettazione da parte di tutti i soggetti in campo che l'unico villaggio possibile era quello distribuito sul territorio tra navi, campus universitario e alberghi. Ed è stato importante che anche gli operatori economici, che fino ad allora ci consideravano come quelli a rischio flop, accettassero di lavorare con l'Aru. Ricordo che all'inizio c'era tanto scetticismo anche da parte delle federazioni sportive, adesso vedo un grande entusiasmo. Mi arrivano messaggi da tanti sportivi, l'ultimo di Franco Porzio mi ha fatto molto piacere".
    Quasi un anno dopo, e più di 200 cerimonie di premiazione archiviate, il bilancio è positivo: "Abbiamo avuto piccoli problemi con la mobilità - ammette Basile - è innegabile, ma grazie alla collaborazione della Regione Campania abbiamo risolto in poco tempo qualcosa che rischiava di farci fare brutta figura. La cosa di cui vado più fiero? Gli impianti e le attrezzature sportive, nessun dubbio. Il rammarico? Con un paio di mesi in più avremmo potuto dare più visibilità all'evento".
    Da Basile un plauso a tirocinanti e volontari: "Una grande sorpresa, non mi aspettavo tanta professionalità e impegno da parte di questi giovani. La medaglia che mi ha emozionato di più quella di Carlotta Ferlito in un Palavesuvio entusiasta, un impianto nel quale abbiamo messo tante energie".
    Quanto al futuro degli impianti ristrutturati Basile ne parla come di "un cruccio personale". "Come commissario straordinario per le Universiadi - dice - conclusi i Giochi avrò poco margine operativo ed è una condizione che mi mette molta ansia. I miei timori sono molti. Non abbiamo fatto quasi nulla di nuovo, ma riqualificato molto e bene ciò che era stato fatto in passato e abbandonato. La mia convinzione è che il privato da solo non ce la fa se non c'è un intervento pubblico costante, almeno sui grandi impianti. Penso alla Scandone, con due piscine da 50 metri da gestire, o al Palavesuvio che è un piccolo campus: su impianti cosi' la piccola associazione di scherma o pallavolo non ha la forza per tenere in ordine una simile struttura. Nell'immediato - annuncia - l'Aru si preoccuperà di custodire con una guardiania gli impianti più a rischio. Poi, a settembre, deciderà la politica".
    Tanti i retroscena da raccontare: "Penso di raccoglierli in un piccolo libro. Molti - spiega - sono legati alla sostituzione dei sediolini del San Paolo ma ne parlerò a bocce ferme. Altri a intoppi dell'ultima ora. Il trampolino dei tuffi siamo andati a prenderlo in Germania pochi giorni prima delle gare dopo che era saltato l'accordo con chi aveva vinto l'appalto. Gli arredi della ginnastica artistica, invece, erano bloccati alla Dogana dal ricorso in tribunale di un'azienda tedesca. Il giudice li ha sbloccati una settimana prima del via". Dal 30 agosto Basile non sarà più commissario per le Universiadi: "Cosa farò adesso? Una bella vacanza, che mi manca da due anni, ma non so ancora dove perché in questi mesi ho pensato solo alle Universiadi. E poi tornerò al mio lavoro all'Università". (ANSA).
   

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