(ANSA) - NAPOLI, 24 GIU - Universiade casa di imprese e
leggende. A pochi giorni dal via di Napoli 2019, con il
cronometro che concede la stessa chance a favoriti e outsider,
la memoria apre ai fuoriclasse che sono passati attraverso i
Giochi universitari, corridoio privilegiato per un terzetto di
fenomeni per un posto tra gli eletti dello sport.
Quaranta anni fa Pietro Mennea si è guadagnato quello scranno a
Città del Messico, 19.72 nei 200 metri, record del mondo, forse
la più grande prestazione di sempre di uno sportivo italiano. Un
primato neppure sfiorato da fenomeni come Carl Lewis, Frankie
Fredericks tra gli anni Ottanta e Novanta e resistito fino
all'Olimpiade di Atlanta 1996: Michael Johnson, l'Espresso di
Waco, un altro accreditato per la ristretta lista delle
leggende, glielo sfilò ai Giochi in Georgia, senza scalfire lo
spessore del mito dello sprinter italiano.
E due anni dopo Mennea, all'Universiade si presentò anche Nadia
Comaneci, a Bucarest da studente in Educazione Fisica al
Politecnico della capitale rumena. Era già campionessa olimpica:
cinque anni prima all'Olimpiade di Montreal la giuria le assegnò
10 alla parallele asimmetriche, a poco più di 14 anni, mandando
in tilt pure il tabellone luminoso. La prima esibizione perfetta
nella ginnastica artistica, poi ripetuta in due occasioni
all'Olimpiade di Mosca 1980. Anche ai Giochi universitari a casa
sua la fuoriclasse romena inserì le marce alte, portando all'oro
la squadra di ginnastica (cinque, in totale) nelle prove
individuali e a squadra. Un ricordo ancora vivo, come ha
recentemente spiegato in un'intervista alla FISU sulla sua
esperienza all'Universiade, anche perché fu l'ultima esibizione
in una grande manifestazione internazionale, prima di una vita
senza flash e copertine, in Oklahoma, unica eccezione l'ingresso
nella Hall of Fame nel 1993.
Mentre a 19 anni, all'Universiade di Bangkok Federica Pellegrini
era già la Divina, argento olimpico nei 200 stile ad Atene, una
pioggia di medaglie ai Mondiali di Montreal e soprattutto il
record mondiale centrato nei 200 metri ai campionati del mondo a
Melbourne, cancellando a bracciate il primato fatto segnare dal
suo mito, Franziska van Almsick, cinque anni prima. In
Thailandia, ai Giochi universitari, per la veneta esibizioni
spettacolo e quattro medaglie: oro nei soliti 200 metri, poi nei
400, argento negli 800, bronzo nella 4x200 femminile.
(ANSA).