(ANSA) - AVELLINO, 14 LUG - "Non abbiamo ridotto gli impieghi, ma ora occorre lo sforzo di tutti per fare uscire l'economia dal pantano della crisi": lo ha detto il presidente Federazione Campana delle Bcc, Silvio Petrone, durante l'assemblea annuale della Federazione, nel pomeriggio, ad Avellino.
"Sulla base dei dati che abbiamo presentato - ha sottolineato - è possibile affermare che in Campania le Banche di Credito Cooperativo hanno proseguito, pur nella difficile congiuntura negativa, nella tradizionale politica di sostegno alle imprese, soprattutto micro, piccole e medie, e alle famiglie non contraendo gli impieghi e rafforzando il rapporto fiduciario con le comunità di riferimento attraverso l'aumento della raccolta diretta che ha superato la soglia incrementale del 6 per cento".
"Non possiamo a questo punto - ha continuato Petrone - non mettere in campo il massimo sforzo per fare uscire l'economia campana dal pantano della crisi. Nel breve e nel medio periodo il movimento del Credito Cooperativo della Campania dovrà cogliere l'opportunità di posizionarsi in maniera centrale nell'ambito dei percorsi di sviluppo legati alla programmazione e alla spesa dei fondi strutturali europei del ciclo 2014/2020.
Ma non può bastare. Puntiamo a rendere operative vere e proprie 'politiche di sviluppo dei luoghi' attraverso una nuova impostazione articolata attraverso la logica del partenariato pubblico/privato". "E' necessario però - ha aggiunto Petrone - che vi sia un cambiamento culturale significativo che permei tutte le strutture del Credito Cooperativo; lo richiedono i nostri soci, le nostre comunità e i nostri territori. Oggi è richiesto a tutti di individuare percorsi da attuare nel segno del miglioramento qualitativo del fare banca, anche se questi possono apparire difficili. Servirà innanzitutto disponibilità: disponibilità all'ascolto, disponibilità a mettersi in discussione, disponibilità a percorrere strade nuove con visioni nuove ed efficaci".
"In questa prospettiva - ha concluso Petrone - le Federazioni Bcc del Sud e tra di esse la Federazione Campana, sono chiamate a fare rete, ad elaborare progettualità di ampio respiro tenendo conto, però, della diversificazione dei territori della Campania. Perché il modello del Credito Cooperativo non può non assumere sulle proprie spalle la responsabilità di ritagliare 'su misura', per ogni contesto locale, le proposte più adeguate alle specificità sociali e produttive delle singole province". (ANSA).