(di Maurizio Dente)
(ANSA) - NAPOLI, 5 DIC - L'hanno chiamata "Un popolo in
cammino". É l'ennesima marcia anticamorra, ma per i suoi
promotori, un gruppetto di parroci delle periferie e del centro
storico di Napoli, è un segnale nuovo, quello "dell'amicizia
sociale tra realtà diverse". Così sintetizza Don Antonio
Loffredo, parroco del Rione Sanità, dove la notte del 5
settembre, fu ucciso in un agguato il 17enne Genny Cesarano.
"Nel degrado sociale le camorre ci sguazzano con ferocia e
brutalità - è scritto nella lettera al Governo firmata dai
sacerdoti e consegnata al prefetto di Napoli - per questo
chiediamo giustizia e diritti in tre aree fondamentali, la
scuola, la sicurezza sociale, il lavoro per i giovani". La
lettera è indirizzata anche al presidente della Regione ed al
sindaco Luigi de Magistris, confuso tra i manifestanti, ma il
vero destinatario è il governo. "Per intervenire su questi
problemi - chiarisce Don Loffredo - occorre l'impegno dell'
esecutivo".
In corteo, da Piazza Dante alla Prefettura, in Piazza
Plebiscito, hanno sfilato in un migliaio (10mila secondo un
annuncio degli organizzatori). Una quindicina di parroci, alcune
suore domenicane e salesiane, qualche gruppo parrocchiale come i
giovani di "Impegno missionario comboniano". Tutto il resto,
dietro il camioncino della Fiom, con la musica rap dei "99
Posse" a tutto volume, erano gli aderenti ai collettivi
studenteschi, i Centri sociali "insurgencia", ed "ex Opg
occupato", i disoccupati Bros, l' Unione degli universitari, il
"Movimento di lotta per l' abitare", ed altre componenti
dell'associazionismo di estrema sinistra.
Il corteo, partito dopo qualche dissenso e l'invito ad
abbandonare striscioni politici e bandiere rosse, aveva
linguaggi diversi. Se i parroci chiedono più polizia, il
"Movimento di lotta per l' abitare" dice "no alla
militarizzazione sociale" Al microfono un sacerdote ha
richiamato la "ricchezza spirituale" dei napoletani mentre uno
spezzone in coda, dietro la scritta "Potere al Popolo" scandiva
slogan contro la Lega, il Governo ed il fascismo.
A Piazza Dante si è vista brevemente anche Antonella Liardo,
madre del giovane tifoso del Napoli Ciro Esposito, ucciso in
scontri con gli ultrà romanisti il 3 maggio 2014. Con lei un
gruppetto di ultrà azzurri, che non si è, però, unito al corteo.
Per il sindaco de Magistris, "il governo fa chiacchiere,
mentre Napoli lotta contro la camorra con i fatti e sta
scrivendo pagine serie di moralità".
Il prefetto Gerarda Pantalone ha ricevuto una delegazione dei
manifestanti dopo un comizio del comboniano Padre Alex
Zanotelli, da anni presente nelle mobilitazioni di piazza, ed ha
solidarizzato con loro. Al governo sarà trasmesso il
documento-Sos di parroci delle periferie e dei rioni degradati
che chiedono finanziamenti per rafforzare le scuole ed estendere
il tempo pieno, telecamere di videosorveglianza e presidi di
vigili urbani e polizia nelle zone a rischio, oltre a "nuove ed
inedite possibilità di lavoro" per i giovani disoccupati. "Un
po' generico - ammette Don Loffredo - serviranno tavoli per
l'approfondimento".(ANSA).