(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 13 OTT - Viene ritenuto il più
antico vino d'Italia, il greco di Bianco doc. Si dice cha abbia
origini antichissime, risalenti al VII secolo a.C., quando un
colono greco portò i primi tralci della vite sbarcando
nell'odierno Capo Bruzzano. Furono proprio i Greci, fin
dall'VIII secolo a.C., a individuare sui litorali dell'Enotria,
che significa terra del vino, le zone vocate alla vite e a dare
impulso, con i loro vitigni e con le loro pratiche a una ottima
produzione.
Ed un vino così non poteva ricevere l'attenzione della stampa
enogastronomica italiana, con una tappa del press tour
enogastronomico che ha visto convergere a Bianco, da tutta
Italia, i più accreditati giornalisti specializzati del settore
agroalimentare. L'iniziativa è stata organizzata dal Comune di
Bianco in collaborazione con l'Unaga (Unione nazionale dei
giornalisti agricoli e agroalimentari italiani, Gruppo di
specializzazione della Fnsi), la Regione, il Comune di
Casignana, la Proloco di Bianco, l'Università Mediterranea di
Reggio Calabria, l'Arsac, l'Associazione Città del Vino e le
aziende vitivinicole locali. Tra convegni, incontri, dibattiti e
visite nei luoghi di produzione, anche una vendemmia al chiaro
di luna.
Le uve di questo vino vanno raccolte rigorosamente a mano,
stese delicatamente su graticci di canna al sole ed esposte al
calore per circa 8-10 giorni. Solo dopo avviene la pigiatura.
Oppure vengono appassite direttamente sulla pianta, previo
schiacciamento o torsione del rachide ad opera dell'uomo. Nasce
così un vino particolare, dal colore giallo ambrato, profumato
di zagara, dal sapore dolce, morbido pieno ed armonico, di
stoffa elegante e sostenuta. Il Mantonico (di colore giallo
citrino e sapore pieno) il cui nome deriva dal greco mantonikòs
(profeta) era, come il Greco, particolarmente apprezzato dai
sacerdoti dell'antica Locri Epizephiri in quanto si credeva che
avesse virtù divinatorie, afrodisiache e terapeutiche.
Tra le visite offerte ai partecipanti del press tour, quella
nella villa romana di Casignana e ad alcuni antichi palmenti
risalenti all'epoca della Magna Grecia nel bosco di
Rùdina-Ferruzzano: scavati nella roccia, sono vasche per la
vinificazione utilizzate fin dall'antichità (nella zona ne sono
stati censiti almeno 700) per la pigiatura dell'uva e la
fermentazione dei mosti. Grande interesse ha avuto l'anteprima
del Museo del Vino, istituito dal Comune di Bianco per la
conoscenza e conservazione degli antichi strumenti del processo
di vinificazione e della valorizzazione del territorio, che sarà
presto aperto al pubblico. L'ultima giornata del tour press
enogastronomica è stata dedicata alla discussione, con un
convegno sul tema "Il Greco di Bianco Doc e il Mantonico Igt
raccontano la storia del territorio: come valorizzarli?"
tenutosi, con la presenza di esperti del settore, nella
splendida cornice della Villa romana di Casignana. Il Greco di
Bianco e il Mantonico, insomma, hanno tutte le carte in regola
per diventare gli ambasciatori del gusto della Riviera dei
Gelsomini. (ANSA).