(ANSA) - CATANZARO, 26 AGO - Avvolta nella sua caratteristica
treccia rimane una delle regine indiscusse dell'agroalimentare
calabrese, scelta e apprezzata tanto dalle massaie quanto dai
migliori chef ultrastellati: la "cipolla rossa di Tropea Igp",
dolcissima e croccante, è ormai l'ambasciatrice della Calabria
sulle tavole di tutto il pianeta.
L'area territoriale d'elezione dell'"oro rosso di Calabria",
definizione coniata per celebrare le qualità del prezioso
ortaggio, oltre alla "perla" turistica del Tirreno che le ha
dato il nome, comprende una buona parte della fascia litoranea
che va da Fiumefreddo Bruzio, Longobardi, Serra d'Aiello,
Belmonte, Amantea, in provincia di Cosenza ai comuni di Nocera
Terinese, Falerna, Gizzeria, Lamezia Terme, Curinga, nel
catanzarese, per finire a Pizzo, Vibo Valentia, Briatico
Parghelia, Zambrone, Zaccanopoli, Zungri, Drapia, Tropea,
Ricadi, Spilinga, Joppolo, Nicotera, in provincia di Vibo
Valentia. Ed è proprio in questa zona che si affaccia sul mare
d'Ulisse che, secondo diverse fonti storiche, si fa risalire
l'introduzione della cipolla da parte dei Fenici. In seguito,
poi, la coltivazione venne perfezionata dai Greci. Tra il sette
e l'ottocento, invece, sono i viaggiatori protagonisti della
stagione del Grand Tour a decantarne le virtù. Un viatico
importante per la "rossa di Calabria" che raggiungerà una
diffusione più ampia nel periodo borbonico riuscendo a
guadagnare anche i mercati del nord Europa. Con l'intensificarsi
degli scambi commerciali, quindi, per la cipolla di Tropea non
sarà difficile, siamo alla metà del secolo scorso, varcare anche
gli Oceani con destinazione Stati uniti e Canada.
A distanza di secoli e malgrado le insidie della
contraffazione (non si contano i sequestri di prodotto falso),
il segreto della Cipolla rossa di Tropea è legato alle
caratteristiche pedoclimatiche (terreno, temperatura, umidità,
ore di luce) dell'area calabrese dove la si coltiva da sempre.
Condizioni che, anche oggi, grazie al riconoscimento
dell'indicazione geografica protetta (Igp), continuano a
garantire quel mix di caratteristiche fisico-chimiche ed
organolettiche che ne fanno un unicum a prova di imitazione.
A celebrare i fasti della "rossa" per eccellenza, da qualche
settimana, è un libro, scritto da Pino Vita, "La treccia rossa.
Storia della cipolla di Tropea". Dalle pagine del volume si ha
la possibilità di scoprire l'importanza, e la rinnovata
centralità, di una coltivazione che non è solo economia, ma che
racchiude anche una forte valenza storico-antropologica. (ANSA).