(ANSA) - ROMA, 9 LUG - Parte il roadshow di Cia-Agricoltori
Italiani per presentare, attraverso un viaggio in tappe nelle
aree interne, il progetto di riforma, in cinque mosse, "Il Paese
che vogliamo". L'iniziativa, lanciata da Cia nell'ultima
assemblea nazionale, vuole richiamare l'attenzione sulle azioni
ritenute non più rinviabili e necessarie all'Italia. Dagli
interventi di manutenzione delle infrastrutture alle politiche
di governo del territorio, dallo sviluppo di filiere a vocazione
territoriale a nuovi sistemi di gestione della fauna selvatica e
alla coesione istituzioni-enti locali per il rilancio delle aree
interne in Europa: queste le urgenze individuate da Cia e ora
oggetto di una serie di tavoli tematici, organizzati da Nord a
Sud Italia, proprio nelle aree rurali e interne dove crescono
criticità legate alla geografia del territorio e soprattutto ai
ritardi in manutenzione e ammodernamento delle infrastrutture
fisiche e digitali. Si parte da Liguria e Piemonte con
l'incontro interregionale il 2 settembre a Sassello (Savona) e a
seguire la Campania con Benevento il 4 settembre. Nelle Marche
poi a Castelsantangelo sul Nera, tra i Comuni nel cratere del
sisma 2016, e infine in Abruzzo. "Da ora alla primavera del
2020, con la Conferenza economica, saremo impegnati - annuncia
il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino - in un progetto dal
nome e dai contenuti ambiziosi, ''Il Paese che vogliamo'', che
interesserà dalle periferie dei grandi capoluoghi, con l'
agricoltura sub-urbana, alle zone a ridosso dell'Appennino, meno
fortunate e non toccate dalle necessarie infrastrutture di
collegamento sia fisiche che telematiche".
L'obiettivo del roadshow, promosso dagli Agricoltori Italiani
di Cia, è quello di attivare un confronto costruttivo a più voci
che vada al di là degli obiettivi formali. Occorre, sottolinea
la Cia, pianificare lo sviluppo di verde urbano e bioedilizia,
passando per la valorizzazione del presidio degli agricoltori,
il contrasto del consumo di suolo, l'abbandono e lo spopolamento
delle aree rurali e marginali, e salvaguardando il patrimonio
boschivo. E ancora: favorire reti d'impresa territoriali, nonché
accelerare il piano di intervento sulla questione fauna
selvatica.(ANSA).