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Aiutare con 'una pecora per Farindola'

Dopo disastro di gennaio a rischio la produzione del pecorino

(ANSA) - FARINDOLA (PESCARA) - Nel 2009 con l'"Associazione riprendi il volo L'Aquila" furono raccolti 14mila euro donati poi a "Casa Onna" per realizzare una foresteria nella frazione dell'Aquila martoriata dal terremoto del 6 aprile. Ora, dopo la tragedia che ha colpito Farindola e il suo territorio - la valanga sull'hotel Rigopiano il 18 gennaio, il terremoto, la lunga ondata di maltempo - l'obiettivo è aiutare l'economia locale, in particolare gli allevatori che forniscono la materia prima per il "pecorino di Farindola", prodotto tipico e presidio Slow Food. Per comprendere la portata dei danni subiti nell'area basti pensare che solo in uno degli allevamenti, con i crolli delle stalle, sono morti circa 450 animali. E così Marzia Foglietta, fondatrice dell'Associazione, ha lanciato l'iniziativa "Una pecora per Farindola".
    "Solo quattro giorni prima della valanga ero stata lì con la mia famiglia. Sono cresciuta da quelle parti - racconta Marzia - e dopo la tragedia io e alcuni amici, ancora sconvolti, abbiamo pensato che volevamo fare qualcosa per aiutare". Un segno di affetto nei confronti delle persone scomparse nel disastro del Rigopiano, ma anche un gesto concreto per tutelare il turismo e l'economia della zona, con la sopravvivenza del "Pecorino di Farindola" che si produce in quantità molto limitate in una ristretta area del versante orientale del Gran Sasso. La stagionatura minima prevista dal disciplinare del Presidio è di tre mesi.
    "Ho riattivato il conto corrente usato con l'associazione dopo il sisma dell'Aquila e ho proposto di fare piccole donazioni. Il costo di un ovino si aggira tra 100 e 150 euro, se ognuno contribuisce secondo le proprie possibilità possiamo raccogliere una buona quantità di fondi per permettere una veloce ripresa. Non è un'adozione - precisa Foglietta - ma una donazione, non ci sarà nulla in cambio. Chi si fida di noi verrà ringraziato e nominato come donatore". I soldi raccolti, spiega Foglietta, saranno consegnati tramite assegno circolare - come già fatto dall'Associazione con il sisma dell'Aquila nel 2009 e poi con quello di Amatrice nel 2016 - direttamente alle aziende locali gravemente colpite. "In pochi giorni, con l'appello lanciato anche su Facebook, abbiamo raccolto oltre 1500 euro, sono arrivate donazioni anche di 10 o 20 euro, vanno benissimo, anche un piccolo gesto può fare molto.
    Vorremmo chiudere entro sabato prossimo 18 febbraio". L'Iban è IT86S0605077840CC0610119202, presso Carichieti agenzia di Sambuceto, intestato ad "Associazione riprendi il volo L'Aquila".
   

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