(ANSA) - CHIETI, 10 LUG - Parte l'operazione trasparenza
degli oli extravergine di oliva dell'Abruzzo.
Si tratta di oli extravergine di grande pregio ricavati da
varietà autoctone che potranno contare su una carta d'identità
realizzata grazie a due progetti finanziati nell'ambito del
programma di sviluppo rurale Abruzzo 2007/2013, misura 1.2.4.
riguardante la cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti,
processi e tecnologie nei settori agricolo, alimentare e
forestale.
Oliando PE e Oliando TE, così denominati i due progetti i cui
risultati finali sono stati presentati nell'ambito di un evento
presso la Camera di Commercio di Chieti, sono stati cofinanziati
dall'Unione Europea. Riguardano rispettivamente le cooperative
Aprol Abruzzo di Val Vibrata (Teramo) e Plenilia di Pianella
(Pescara), organizzazioni di produttori aderenti ad Unaprol,
consorzio olivicolo italiano, facenti parte della filiera
olivicola nazionale organizzata da Coldiretti e inserite nella
rete di Campagna Amica.
Entrambe le cooperative sono, con il centro di ricerca Cotir
di Chieti partner scientifico, capofila del progetti che
utilizzano una tecnica messa a punto dallo stesso Cotir per
identificare e certificare l'origine delle produzioni olivicole
attraverso l'integrazione di due tecniche: i GIS - Sistemi
Informativi Geografici e l'Nmr - Risonanza Magnetica Nucleare.
Nei due anni di ricerca sono state coinvolte circa un
centinaio di aziende olivicole nelle due province. Le imprese
olivicole si sono sottoposte ad indagini, prelevamento di
campioni, analisi relative allo stato del terreno, alle
lavorazioni effettuate, ai sistemi di fertilizzazione e difesa
adottati. Sono state effettuate doppie moliture, in frantoio, e
presso il Cotir; oltre 400 i campionamenti e le doppie moliture
che hanno permesso, attraverso l'incrocio dei dati, di risalire
nel 97% dei casi agli areali di produzione. L'utilizzo dei GIS -
Sistemi Informativi Geografici, ha individuato con certezza i
territori di produzione in cui si coltivano le varietà
Tortiglione, in provincia di Teramo, e la Dritta in provincia di
Pescara. L'impiego della risonanza magnetica nucleare Nmr ha poi
permesso di individuare le aree omogenee di produzione,
riportate in mappa, attraverso il profilo chimico dei campioni
prelevati.