(ANSA) - ROMA, 3 DIC - Vittoria a metà, in Cassazione, per la
difesa dell'ex governatore dell'Abruzzo Ottaviano Del Turco: la
Suprema Corte ha infatti annullato con rinvio la condanna
d'appello in relazione all'accusa più pesante, quella di
associazione a delinquere. Ha però confermato le altre
imputazioni relative alle pressioni che avrebbe fatto
sull'imprenditore della sanità, Vincenzo Angelini per ottenere
denaro. Denaro tuttavia, del quale non é mai stata rinvenuta
traccia sui conti di Del Turco né degli altri 8 imputati. Gli
atti verranno inviati alla Corte di appello di Perugia. Ma La
prescrizione maturerà prima della fine del prossimo anno. I
magistrati umbri devono rideterminare il trattamento
sanzionatorio per Del Turco e per altri imputati tra i quali
l'ex assessore abruzzese alla sanità, Gabrile Mazzocca, e altri
funzionari e componenti della vecchia giunta di centrosinistra,
caduta sotto i colpi di questa inchiesta. Un'inchiesta che
durante il processo ha molto circoscritto la sua portata:
inizialmente le condanne erano state inflitte per 6 milioni e
200mila euro di presunte mazzette, mentre in appello il giro di
denaro si era ridotto a 800 mila euro. In aula, davanti ai
giudici della sesta sezione penale, era presente anche Del Turco
che ha seguito tutto il dibattimento. Il suo legale, l'avvocato
Giandomenico Caiazza, e le difese degli altri imputati, hanno
sottolineato come le accuse siano state mosse da un
'bancarottiere seriale', condannato a più di 20 anni di
reclusione per una distrazione di fondi pari a 105 milioni di
euro".
"Spero che questo incubo termini e che a Ottaviano Del Turco
sia restituita interamente la piena dignità: è un galantuomo che
non ha mai preso nemmeno un euro di tangenti, è una 'riserva'
della Repubblica e non si può distruggere una persona senza
nessuna prova" ha sottolineato l'avvocato Giandomenico Caiazza
nella sua arringa. La condanna per associazione a delinquere é
stata annullata con rinvio anche nei confronti di Camillo
Cesarone e Lamberto Quarta. E' stato dichiarato inammissibile il
ricorso di Pierluigi Cosenza contro la prescrizione. Sono state
inoltre annullate senza rinvio le condanne per Ennio Marcello
Boschetti, Bernardo Mazzocca e Luigi Conga per via della
prescrizione. Per gli altri capi di imputazione invece, le
posizioni di Conga e Mazzocca dovranno essere rivalutate dalla
Corte di Appello di Perugia per la rideterminazione delle pene.
Sono state annullate le condanne al risarcimento delle parti
civili a carico di Sabatino Aracu, ed é stato rigettato il
ricorso di Angelo Bucciarelli.
E' in sostanza da riscrivere la sentenza d'appello emessa
dalla Corte d'Appello dell'Aquila il 20 novembre 2015. Rimane
aperta tutta la questione inerente i risarcimenti per le parti
civili: Regione Abruzzo, varie Asl e cliniche private.(ANSA).