Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

  1. ANSA.it
  2. Foto
  3. FOTO: I dittatori alla sbarra, da Saddam a Mubarak
11 dicembre, 18:36 Photostory Primopiano

FOTO: I dittatori alla sbarra, da Saddam a Mubarak

Come per Milosevic e Honecker, tutti si dicono non colpevoli

© ANSA
Il primo giorno del processo di Norimberga contro i crimini di guerra © Ansa

ROMA - Con il processo all'ex rais egiziano Hosni Mubarak un altro dittatore è finito alla sbarra. Un altro dittatore che nega ogni accusa, che nega ogni responsabilità. Mubarak, per essere in Aula, ha lasciato l'ospedale di Sharm El Sheik, dove è ricoverato da mesi, ed è arrivato in aula in barella. La procura egiziana lo accusa di omicidio premeditato nei confronti dei manifestanti durante la rivoluzione di gennaio e di corruzione. Nella gabbia, disteso, coperto da un lenzuolo bianco, al suo fianco i figli Gamal e Alaa, ha preso la parola per pochi minuti e ha respinto ogni addebito.

Respingere le accuse, ribadire la giustezza delle proprie decisioni sembra essere il refrain di tutti i processi a questi 'dittatori'. Saddam Hussein, che fu catturato nel dicembre 2003 dai militari statunitensi che lo trovarono in un nascondiglio sotterraneo, fu giudicato e condannato a morte da una corte irachena, un tribunale costituito dal Governo di transizione per i crimini di guerra.

Processi interrotti invece per altri due dittatori. Slobodan Milosevic, l'ex presidente jugoslavo, accusato dal Tribunale penale internazionale di crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio per le operazioni di pulizia etnica dell'esercito jugoslavo contro i musulmani in Croazia, Bosnia-Erzegovina e Kosovo, morì l'11 marzo 2006 nel carcere speciale dell'Aja prima della fine del suo processo. Questa una delle sue affermazioni più inquietanti: 'Non sto dicendo che sono contento per la morte dei civili, ma non posso dire che deploro gli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti'.

Mentre il leader della Germania orientale Erich Honecker, al potere per 18 anni, venne estradato in Germania da Mosca, dove era fuggito dopo il crollo del suo regime. Il processo a suo carico si interruppe nel 1993 a causa della malattia terminale di Honecker, che muore in esilio in Cile nel 1994. Honecker difese le sue scelte politiche e la costruzione del Muro come necessità politiche, ribadendo che il numero di morti scatenati dal suo governo era relativamente basso confrontato a quello della Guerra del Vietnam.

Processo sommario invece per Nicolae Ceausescu, dittatore della Romania dal 1967 al dicembre dell'89, anno in cui fu deposto e processato con le accuse di crimini contro lo stato, genocidio e "distruzione dell'economia nazionale". Il 22 dicembre 1989, con decreto di Ion Iliescu, fu istituito il Tribunale Militare Eccezionale. Il 25 dicembre i coniugi Ceauşescu furono giudicati a seguito di un processo sommario e condannati a morte. La loro esecuzione fu effettuata alcuni minuti dopo la pronuncia della sentenza.

Mènghistu Hailè Mariàm, detto il Negus Rosso, è stato a capo dell'Etiopia dal 1977 al '91, quando il regime fu deposto da una coalizione di forze ribelli. Fuggito in Zimbabwe, dove ancora si trova, e' stato condannato a morte in contumacia per genocidio nel 2008. Amnesty International stima che durante il Terrore rosso furono uccise oltre mezzo milioni di persone.

E' ancora vivo e sta scontando una condanna in Francia Manuel Noriega, l'ex uomo forte di Panama, al potere nel Paese Centramericano dal 1983 al 1989. Noriega, condannato negli Usa per traffico di droga, riciclaggio di denaro e altri reati dopo la cattura come prigioniero di guerra nel corso dell'invasione americana di Panama nel 1989 e nel 1992, è stato poi estradato in Francia dove era stato condannato in contumacia nel 1999 a 10 anni per riciclaggio di denaro ricavato dai traffici di cocaina e altri reati. Ora si è convertito e afferma: 'Dio e' con mé.

Si è appena concluso il processo per crimini di guerra contro l'ex presidente della Liberia, Charles Taylor, iniziato tre anni fa: è stato accusato di avere armato e controllato il violento Fronte rivoluzionario unito (Ruf) ribelli durante una campagna decennale che ha seminato violenza e terrore tra i civili. Sulla sua testa pendono undici capi d'imputazione tra cui omicidio, stupro e l'utilizzo di bambini soldato nella guerra civile in Sierra Leone ma gli avvocati della difesa continuano a sostenere che l'ex presidente stesse semplicemente cercando di mediare per raggiungere la pace all'interno del Paese. Se ritenuto colpevole dovrà scontare la condanna in un carcere del Regno Unito.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Modifica consenso Cookie