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MO, oltre 50 anni di guerre e pace

Dalla guerra dei sei giorni agli ultimi episodi che hanno alzato il livello dello scontro

Una guerra senza fine. Qualche periodo di pace e di speranza, ma sono stati i conflitti a segnare la storia sanguinosa del Medio Oriente. Gli ultimi episodi, con il rapimento e poi l'uccisione dei tre ragazzi israeliani, e l'assassinio del giovane palestinese tredicenne, rialzano lo scontro del conflitto arabo-israeliano

Ecco i dispacci trasmessi dall'ANSA il 30 settembre del 2000 sulla nascita della nuova Intifada, dopo la provocazione del premier Sharon nella Spianata delle Moschee a Gerusalemme. 

MO: BAGNO DI SANGUE NEI TERRITORI, PAURA NUOVA INTIFADA/ANSA
di Sandro Parone 

GERUSALEMME, 30 SETT - Bagno di sangue nei Territori dove, in un'altra giornata di scontri, 11 palestinesi sono stati uccisi oggi e oltre 250 feriti - ma un ministro palestinese ha parlato di 15 morti e 500 feriti - dai militari israeliani in Cisgiordania e a Gaza. Mentre in Israele si festeggiava il Capodanno ebraico, i palestinesi osservavano una giornata di sciopero generale in segno di lutto e di protesta per l'eccidio di ieri, quando sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme sette palestinesi sono stati uccisi e oltre 200 sono stati feriti dal fuoco dei militari e dei poliziotti israeliani. Israele ha segnalato nelle proprie file una decina di casi, senza distinguere tra feriti e contusi. Dal Cairo, dove e' stato per informare il presidente egiziano Hosni Mubarak della drammatica situazione, il presidente palestinese Yasser Arafat ha accusato gli israeliani di ''mirare alla testa'' e ''sparare per uccidere'', non solo per disperdere i manifestanti. Succedutisi per tutta la giornata, gli scontri sono stati particolarmente intensi nella Striscia di Gaza e in centri della Cisgiordania come Nablus, e hanno dato l'impressione che si sia arrivati sull'orlo di una nuova Intifada, la 'guerra delle pietre' (1987-'93) condotta contro le forze di occupazione israeliane, e costata ai palestinesi migliaia di morti.(SEGUE).

MO: BAGNO DI SANGUE NEI TERRITORI, PAURA NUOVA INTIFADA/ANSA(2)

GERUSALEMME, 30 SET - I momenti piu' drammatici si sono avuti quando ha sparato anche la polizia palestinese. E' accaduto alla periferia di Nablus, in Cisgiordania, e accanto all'insediamento dei coloni ebrei di Netzarim, a sud di Gaza, dove i manifestanti hanno varcato le recinzioni della colonia prima di essere respinti. Il bilancio degli scontri di oggi potrebbe ancora aggravarsi: all'elenco degli 11 morti accertati - fra cui un bambino di 12 anni, alcuni adolescenti e cinque poliziotti - potrebbero aggiungersi altri palestinesi colpiti dai proiettili antissommossa e da guerra sparati dagli israeliani. Negli ospedali palestinesi infatti c'e' almeno una decina di feriti in condizioni gravissime, alcuni sono considerati in fin di vita e tre sono stati dichiarati clinicamente morti dai sanitari. Il premier Ehud Barak ha replicato alle accuse di Arafat, assicurando al telefono a Mubarak che i soldati di Israele si comportano ''con la massima moderazione possibile'', che l'Anp dovrebbe tenere a freno i manifestanti e che comunque il governo israeliano e' deciso a ''mantenere l'ordine e a proteggere i suoi cittadini''. Sul piano della diplomazia d'emergenza, il ministro degli esteri Shlomo Ben Ami ha telefonato ad alcuni colleghi europei, fra cui l'italiano Lamberto Dini, mentre il segretario generale dell'Onu Kofi Annan ha chiamato Arafat e Barak. (SEGUE).

MO: BAGNO DI SANGUE NEI TERRITORI, PAURA NUOVA INTIFADA/ANSA(3)

GERUSALEMME, 30 SET - Una giornata come questa, la terza dei disordini cominciati con la visita, giovedi', del capo della destra israeliana Ariel Sharon alla Spianata delle Moschee, ha inferto un altro micidiale colpo alle prospettive di un accordo tra israeliani e palestinesi, a cui ancora lavora senza risultati visibili il presidente americano Bill Clinton ormai alla fine del suo mandato. Lo stesso segretario di stato Madeleine Albright, ha telefonato preoccupata ieri notte ad Arafat e a Ben Ami e oggi ha ribadito i suoi timori per il processo di pace. In Israele, da tempo analisti e storici come Eli Barnavi dell'universita' di Tel Aviv prevedono che una nuova fase di violenza sia in qualche modo inevitabile prima che si arrivi alla pace, cosi' come l'Intifada aveva condotto agli accordi di Oslo del 1993. Da entrambe le parti tuttavia si riconosce che una nuova Intifada, nelle condizioni di oggi, sarebbe diversa e assai piu' sanguinosa della prima. Assumerebbe cioe' tutt'altra dimensione anche perche' nei territori palestinesi ormai le armi non mancano, il movimento degli estremisti islamici ha messo radici, vi sono decine di migliaia di uomini decisi a sostenere se necessario una vera e propria guerriglia.

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