Festa Barca, ma c'è ombra L. Enrique

Scoppia la festa blaugrana, tra Berlino e Barcellona. Un secondo prima del fischio dell'arbitro Cakir, quando Neymar ha segnato al 97' il gol del 3-1, tutta la squadra di Luis Enrique e' volata sotto la curva dei tifosi catalani, per un abbraccio che ha idealmente compreso le migliaia di sostenitori sulle Ramblas e quelli rimasti fuori dall'Olympiastadion, sotto la porta di Brandeburgo. ''Una grande vittoria si misura dalla forza dell'avversario: forza Juve'', il complimento del club catalano all'avversaria di stasera, via twitter. Neanche il punto interrogativo sul futuro di Luis Enrique può gettare omnbre sulla quinta Champions messa in bacheca stasera. Xavi alza la coppa al cielo, suo 25/esimo trofeo personale a conclusione di una carriera dorata con la maglia Barcellona, Neymar indossa la maglia '100 per 100 Gesù', Messi passeggia per il campo col piccolo Tiago in braccio e Piquè 'ruba' la rete della porta in cui Suarez e Neymar hanno fissato il risultato del trionfo

. ''La Juve ci ha dato del filo da torcere perche' e' un avversario duro, e questo lo sapevamo - le parole di Luis Enrique - Ma la vittoria finale e' giusta''. Ora la Spagna lo celebra come degno erede di Guardiola - di cui ha eguagliato il record di tre successi alla prima stagione - e parla di ''Triplete da leggenda'' e di ''tridente leggendario'', riferito a Suarez-Messi-Neymar. Ma c'e' anche l'ombra di un addio del tecnico, al termine di un anno di trionfi e anche di liti con Messi e Neymar. ''Il futuro? Ora lasciatemi godere questa notte, ci penserò domani. Ma un'idea chiara su quel che farò non ce l'ho. La dedico a Zubizarreta - il riferimento al ds suo amico cacciato a metà stagione - E un saluto ai miei amici romanisti e a tutti i romanisti''. ''Luis Enrique? Ha un contratto con noi'', taglia corto Bartomeu. ''La Juve - dice Neymar - ci ha tenuto sempre sotto pressione. Ma le nostre ripartenze sono state micidiali''