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Facebook, si eviti di limitare la libertà di espressione

Sentenza apre interrogativi anche sul ruolo delle aziende del web

 "Speriamo che i tribunali adottino un approccio proporzionato e misurato, per evitare di limitare la libertà di espressione". Così Facebook, in una nota, interviene sul pronunciamento della Corte Ue, secondo cui i prestatori di servizi di hosting sono tenuti a rimuovere anche i contenuti identici o equivalenti a un contenuto già giudicato illecito.

"Questa sentenza - spiegano a Facebook - solleva interrogativi importanti sulla libertà di espressione e sul ruolo che le aziende del web dovrebbero svolgere nel monitorare, interpretare e rimuovere contenuti che potrebbero essere illegali in un determinato Paese. Su Facebook abbiamo già degli standard della Comunità che stabiliscono ciò che le persone possono e non possono condividere sulla nostra piattaforma e un processo in atto per limitare i contenuti che violano le leggi locali".

"Questa sentenza - aggiungono - si spinge ben oltre, mina il consolidato principio secondo cui un Paese non ha il diritto di imporre le proprie leggi sulla libertà di parola ad un altro Paese. Inoltre, apre la porta ad obblighi imposti alle aziende del web di monitorare proattivamente i contenuti per poi interpretare se sono 'equivalenti' a contenuti ritenuti illegali. Per ottenere questo diritto - concludono a Facebook - i tribunali nazionali dovranno prevedere definizioni molto chiare su cosa significhino 'identico' ed 'equivalente' concretamente". (ANSA).

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