Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Internet&Social
  1. ANSA.it
  2. Tecnologia
  3. Internet & Social
  4. Filtri per selfie scatenano ritocchini

Filtri per selfie scatenano ritocchini

Fanno venire la fobia dei difetti e cercare l'aiuto chirurgico

ROMA - La popolarità dei selfie può avere effetti psicologici negativi. I filtri bellezza, usati sempre più spesso, rischiano di scatenare una sorta di fobia dei difetti fisici e la conseguente corsa al 'ritocchino' chirurgico. A mettere in guardia sulle conseguenze di app che restituiscono volti perfetti non aderenti alla realtà è un articolo apparso su Jama Facial Plastic Surgery. Il Disturbo dismorfico del corpo (BDD), o dismorfofobia, è una condizione che colpisce una persona su 50 negli Stati Uniti.

Le persone che hanno questo disturbo ossessivo-compulsivo sono ossessionate da imperfezioni minori o inesistenti nel loro aspetto e alcune hanno una storia di interventi inutili o ripetuti. A scatenarlo sono diversi fattori, tra cui la genetica, l'errata elaborazione del neurotrasmettitore serotonina ma anche traumi infantili e contesti ambientali. Ora i ricercatori del Boston Medical Center (BMC), nel Massachusetts, suggeriscono che potrebbe esserci un ulteriore fattore di rischio: i selfie.
   

      RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

      Video ANSA



      Modifica consenso Cookie