Chi usa i servizi o il motore di ricerca di Google in Italia sarà più tutelato. Il Garante privacy ha stabilito che il colosso di Mountain View non potrà usarne i dati a fini di profilazione senza il consenso e dovrà dichiarare esplicitamente di svolgere questa attività a fini commerciali. E' il primo provvedimento del genere in Europa.
Si è conclusa con un provvedimento prescrittivo l'istruttoria avviata nel 2013 dal Garante italiano, dopo i cambiamenti apportati dalla società alla propria privacy policy. Il provvedimento indica nel concreto le possibili misure che Google deve adottare per assicurare la conformità alla legge.
Il Garante ha rilevato inoltre che restano in piedi diversi profili critici in termini di inadeguata informativa agli utenti, di mancata richiesta di consenso per finalità di profilazione, di tempi incerti di conservazione dei dati e ha dettato una serie di regole, che si applicano all'insieme dei servizi offerti.
Google avrà 18 mesi per adeguarsi alle prescrizioni del Garante. In quest'arco temporale, l'Autorità monitorerà l'implementazione delle misure. La società dovrà infatti sottoporre al Garante, entro il 30 settembre 2014, un protocollo di verifica, che una volta sottoscritto diverrà vincolante, sulla base del quale verranno disciplinati tempi e modalità per l'attività di controllo che l'Autorità svolgerà nei confronti di Mountain View.