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Milan Bologna 0-1. Agonia rossonera, Mihajlovic appeso alla Roma

Gol Giaccherini riapre la crisi, tecnico sotto accusa anche per i cambi. Protesta contro squadra e Galliani, cori insultanti 'Vergogna'

Le sole 48 ore che separano la disfatta (0-1) con il Bologna dalla prossima sfida del Milan contro la Roma all'Olimpico sembrano l'unico fattore a salvare Sinisa Mihajlovic dall'esonero. Silvio Berlusconi non può che essere sempre più deluso: ancora una volta sono mancati gioco e risultato, e sotto accusa sarebbe anche la scelta dell'allenatore di inserire Cerci prima di Luiz Adriano. Il serbo voleva la svolta e invece si ritrova a un passo dall'agonia paventata alla vigilia della prima di tre partite considerate fondamentali. E non è mai stato così vicino all'esonero, il quarto in due anni per il Milan. Da qualche settimana Marcello Lippi e Cesare Prandelli sono in stand by ma, salvo terremoti nelle prossime ore, Mihajlovic sarà in panchina a Roma, ultimo appello per giocarsi giovedì il quarto di finale di coppa Italia, ormai l'unico torneo che può dare un senso alla stagione rossonera. Le parate di Mirante e il gol di Giaccherini a 8' dalla fine hanno riaperto la crisi milanista (con 28 punti, viaggia a 1.5 di media a gara e -8 dalla Champions) e allontanato dalla zona retrocessione il Bologna, che ha conquistato 16 dei suoi 22 punti con Donadoni, accolto dal pubblico di San Siro con più calore rispetto a Mihajlovic.

Alla fine il serbo esce fra i fischi assieme alla sua squadra, nervosa e disunita anche nella scelta di andare a salutare la Curva, visto che Alex, Bacca e Luiz Adriano non hanno accolto l'invito di Montolivo, fra i più beccati dai tifosi assieme a Honda e Cerci. C'è più improvvisazione che tattica in questo Milan e la rete del Bologna mette a nudo molti problemi: la difficoltà di servire Bacca (Abate sbaglia il passaggio e resta in attacco spalancando la fascia a Giaccherini); l'inconsistenza del centrocampo (Bertolacci ne azzecca poche perdendo i duelli con Taider e col giovane Diawara); le amnesie difensive, in questo caso di Alex, Mexes e De Sciglio che lascia metri a Mounier (come Montolivo gli fa notare con sarcasmo); e infine l'incapacità di reagire. Insomma, la sosta natalizia non ha prodotto metamorfosi nel Milan, che all'inizio soffre il pressing imposto dalla squadra di Donadoni. Al 15' Alex deve sventare un pericoloso inserimento di Giaccherini dopo un'incerta uscita di Donnarumma.

Sull'altro fronte è sicuro e decisivo in più occasioni l'altro portiere di Castellammare di Stabia: al 26' Mirante salva su Honda e Niang, dopo una delle poche azioni milaniste ben costruite. Poi si replica su Bonaventura (40') e si supera su Bacca (47'), finalmente trovato da un bel lancio di Abate. Prima dell'intervallo Donadoni perde per un guaio muscolare Maietta, bravo fino a quel momento ad annullare Niang e contenere Honda in collaborazione col giovane Masina. Il francese e il giapponese all'11' della ripresa sciupano un'altra buona chance, e al 20' piovono fischi su Honda (più tonico quando parla che in campo), sostituito da Cerci, che al 32' manda su tutte le furie il pubblico e Mihajlovic sprecando un contropiede inventato da Niang. Il Milan praticamente finisce qui, fra confusione, stanchezza, nervosismo ed errori. Come quelli che spalancano la porta a Giaccherini che, dopo oltre un mese di stop, torna in campo e rende perfetta la trasferta del Bologna. Ora Mihajlovic è con le spalle al muro.

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