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L'Emilia-Romagna torna a vivere, ma si spala ancora

Scuole riaperte a Forlì e Cesena. Ancora criticità nel Ravennate

Torna il sole in Emilia-Romagna, e già questa è una buona notizia per chi da giorni spala il fango nelle terre alluvionate e prova a rimettersi in piedi. L'acqua si ritira in molti dei centri più colpiti, ma sono ancora tante le situazioni di difficoltà per cittadini e amministratori che lavorano senza sosta. Gli emiliano romagnoli inseguono una normalità perduta, che da oggi con la riapertura delle scuole sembra meno irraggiungibile. Tornano infatti in classe gli alunni a Cesena e Forlì, anche se le superiori dovranno ancora aspettare, e da domani a Ravenna ripartiranno tutti i servizi e tutte le scuole 0-13 anni. Anche a Ravenna quindi, una delle zone maggiormente devastate dal maltempo dei giorni scorsi, dove ieri è arrivata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo aver fatto un sopralluogo tra le province martoriate, la situazione sta lentamente migliorando: il tempo è buono e i livelli dei corsi d'acqua tendono a calare. Permangono però diverse criticità legate ad ampie aree ancora segnate dagli allagamenti. In diversi punti del ravennate sono in azione pompe per lo svuotamento. Nella frazione di Fornace Zarattini le criticità sono però ancora evidenti. Stesso discorso per Conselice. L'Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha sottolineato che "nella notte sono proseguiti, e sono ancora in corso" da parte di Comune e Protezione Civile, "i lavori di consolidamento dell'argine del canale in Destra di Reno e sarà ulteriormente rafforzata la stazione di pompaggio in località Botte Santerno a Villa Pianta, oltre all'altra stazione di pompaggio temporanea realizzata in prossimità del Reno".

Ad ogni modo, viene evidenziato, vista la situazione delicata degli argini "non è possibile pensare di far partire un'azione di pompaggio fino a quando non saranno consolidati. Di conseguenza il deflusso dell'acqua sarà inevitabilmente lento". Nonostante il miglioramento del tempo, è stata rinnovata anche per domani l'allerta rossa in Emilia-Romagna, anche se l'area si restringe, visto che per le frane in Appennino l'allerta diventa arancione. Per domani non sono previste né ulteriori precipitazioni, né innalzamenti dei livelli dei fiumi, attualmente in lenta decrescita. Tuttavia, rimarranno condizioni di criticità idraulica rossa nella pianura bolognese, ravennate e forlivese, proprio per la difficoltà di smaltimento delle acque esondate dai corsi d'acqua e che gravano sul reticolo secondario e di bonifica. Gli evacuati cominciano a diminuire. Cala infatti di oltre 3.200 il numero delle persone che hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell'alluvione: alle 12 di oggi sono 23.081, la maggior parte, 16.445, nel ravennate, poi 4.462 in provincia di Forlì-Cesena e 2.174 nel bolognese. Per quanto riguarda la viabilità, restano 622 le strade chiuse, di cui 225 parzialmente e 397 totalmente. Complessivamente 236 a Bologna, 201 in provincia di Forlì-Cesena, 139 nella provincia di Ravenna e 46 nel riminese. Si lavora anche per portare la connettività interrotta dall'alluvione e dalle frane e ricollegare alla rete internet, ospedali, uffici pubblici, scuole, gruppi di cittadini che si trovano in zone isolate o sfollati nelle palestre. Sono in partenza da oggi oltre cento gruppi satellitari che saranno installati nei prossimi giorni nella provincia di Ravenna e nella collina (da Ravenna a Rimini). Una gara di solidarietà per riportare il segnale. Il Gruppo Unipol ha comprato i primi terminali Starlink acquistati dalla SpaceX, l'azienda di Elon Musk che, da parte sua, ha orientato i suoi satelliti per portare alla Romagna il massimo segnale e la maggior copertura. Lepida ScpA, società partecipata della Regione, con i tecnici Unipol, ha configurato gli apparecchi per permettere la connessione. Un altro pezzo di normalità che sembrava perduta.

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