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Parla una madre, pensavo solo a lottare

"Volevo morire ma davanti braccia bucate non mi sfiorò suicidio"

Dice di avere voluto "morire" per la "violenza" fatta al figlio che stava costringendo a scoprire le braccia davanti a lei pur di avere la conferma al suo sospetto. Che facesse uso di eroina. Ma Annunziata, madre di uno dei giovani ospiti della Comunità Incontro di Amelia (ora uscito dal tunnel della tossicodipendenza), spiega di non avere mai pensato al suicidio. "Ho solo pensato a lottare, perché quella con la droga è una battaglia che si può vincere" sottolinea all'ANSA con voce commossa ma decisa.

La donna, che vive nel Lazio, parla di un'esperienza che le "ha cambiato la vita" a lei e alla sua famiglia. "Grazie da don Pierino e alla sua struttura - prosegue - mio figlio, entrato in comunità quando aveva 20 anni, ce l'ha fatta. Ora lavora ed è padre di tre bambini. E io sono una nonna felice...".  Sa quanto detto dal prefetto di Perugia ma sceglie di non commentare le sue parole. Accetta però di raccontare la propria esperienza. "Un genitore - spiega Annunziata - si rende sempre conto di quanto sta succedendo. Ricordo i suoi occhi bassi a tavola e i problemi con gli studi di mio figlio. Le bugie, fino a quando non lo misi alle strette, costringendolo a mostrarmi le braccia bucate. Negava ancora e piangevamo insieme. In quel momento sembra che nessuno possa aiutarti, ti senti disarmato ma poi ho avuto la fortuna di conoscere don Pierino (il fondatore della Comunità Incontro - ndr) e il suo carisma. Mio figlio ha scelto di rimanere nelle varie strutture, in Italia e all'estero, anche dopo essere uscito dalla tossicodipendenza, per sua scelta.
Perché loro proteggono i ragazzi anche dopo".

Ora Annunziata è impegnata come volontaria in un carcere. Dove è vicina a tanti ragazzi alle prese con il problema delle droga. "E con le nuove sostanze - aggiunge - i rischi sono forse ancora di più che con l'eroina".  "Tanti ce l'hanno fatta - sottolinea ancora Annunziata - e questo bisogna ricordarlo, si deve sempre dare battaglia. Ma la guardia deve rimanere sempre alta. Anche dopo essere usciti dalla tossicodipendenza".  "Come ci ha insegnato don Pierino - dice ancora la donna -, parlare è la cosa principale. Bisogna guardarsi in faccia e parlare ancora. Perché - conclude Annunziata con la voce rotta per un attimo dall'emozione - non scorderò mai gli occhi bassi di mio figlio...".

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