L'Ambasciatore d'Italia in
Serbia, Luca Gori, ha aperto ieri presso l'Istituto Italiano di
Cultura (IIC) di Belgrado la mostra delle opere di Stefano
Benazzo e Tonino Maurizi, dal titolo: "Dovere di memoria:
Modelli architettonici; relitti spiaggiati: fotografie e
quadri". L'esposizione, organizzata dall'IIC, presenta al
pubblico i modelli architettonici costruiti da Stefano Benazzo e
la duale di fotografie e quadri dedicata ai relitti spiaggiati.
I 21 modelli costruiti in scale diverse da Benazzo raffigurano
edifici religiosi e laici di tutte le epoche, tra cui anche la
cattedrale di San Sava e la Torre del Millennio di Belgrado.
Nella duale i due artisti - presenti all'inaugurazione -
dialogano sui resti della storia marinara attraverso 23
fotografie di relitti scattate da Benazzo in anni di
peregrinazioni e 23 quadri degli stessi relitti, realizzati dal
Maestro Maurizi, che si è ispirato dalle fotografie di Benazzo
per creare le sue opere.
"E' un vero piacere poter accogliere a Belgrado le opere di
Stefano Benazzo e Tonino Maurizi. Questa mostra celebra
differenti forme d'arte: da un lato l'architettura, attraverso
modelli in scala di straordinario dettaglio; e dall'altro
l'immagine grazie a fotografie e dipinti particolarmente
evocativi", ha dichiarato l'Ambasciatore Gori. "La ricostruzione
della Cattedrale di San Sava e della Torre del Millennio sono
inoltre uno straordinario omaggio - ha aggiunto Gori -
all'amicizia tra Italia e Serbia".
Stefano Benazzo vive in Umbria, dopo aver lasciato la carriera
diplomatica con il titolo di ambasciatore d'Italia. Scultore,
modellista architettonico e navale si dedica a una ricerca
fotografica sui relitti di navi e barche spiaggiati sulle coste
e nelle acque interne di tutto il mondo: in mezzo secolo di
attività ne ha fotografati più di 450 nelle Americhe, nelle
acque antartiche, ai Caraibi, in Africa, Australia e in Europa
rispettando così il dovere di memoria verso i naviganti di tutti
i Paesi e tutte le epoche.
Tonino Maurizi è pittore, scultore, designer, ebanista e
imprenditore di successo. Affascinato dal futurismo, in gioventù
mostrò predilezione per l'amore del pericolo, il coraggio,
l'audacia, la ribellione. E la bottega d'arte del padre divenne
una fucina dove creare le prime sculture in legno, oggetti pieni
di movimento ben accolti da vari mercanti d'arte di Milano e
Roma. A Milano la frequentazione dell'Accademia di Brera gli
permise di fare varie sperimentazioni, per spostare poi i suoi
interessi verso gli ideali del Bauhaus - stile semplice,
geometrico, accurato. Entrambi gli artisti hanno esposto le loro
opere in mostre e rassegne in Italia e numerosi Paesi del mondo.
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