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Brasile: ordinato l'arresto del capo polizia di Brasilia

Bloccati i conti bancari di Bolsonaro. Mandato di arresto anche per un ex ministro. L'ex presidente è in Florida: 'triste per le violenze, presto tornerò'.

Il giudice della Corte suprema del Brasile, Alexandre de Moraes, martedì ha ordinato l'arresto dell'ex comandante della Polizia militare del Distretto federale di Brasilia, Fabio Augusto Vieira. Era lui, scrive il portale di notizie Uol, che aveva il comando del corpo domenica quando i bolsonaristi hanno attaccato gli edifici di Parlamento, governo e Corte suprema. Nelle convulse ore dopo gli attacchi, ricorda il portale, Viera era stato rimosso dal suo incarico dal responsabile dell'intervento federale nella capitale, Ricardo Cappelli. 

de Moraes ha ordinato anche l'arresto dell'ex ministro della Giustizia di Jair Bolsonaro (PL) Anderson Torres. Torres, spiega il portale di notizie Uol, aveva assunto il comando del ministero della Pubblica sicurezza del Distretto federale di Brasilia il 2 gennaio. Ma cinque giorni dopo era partito per gli Stati Uniti.

Il vice procuratore generale della Corte dei conti brasiliana (Tcu), Lucas Rocha Furtado, ha disposto il blocco dei conti bancari intestati all'ex presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro: lo rende noto Cnn Brasil. Oltre a Bolsonaro, il blocco riguarderà anche il governatore del Distretto Federale, Ibaneis Rocha (nel frattempo sospeso dall'incarico su ordine della Corte suprema, ndr), l'ex responsabile per la Pubblica sicurezza di Brasilia, Anderson Torres, e tutti i finanziatori degli atti di vandalismo avvenuti domenica contro i palazzi del potere della capitale brasiliana.

L'ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, si è detto "dispiaciuto" per gli atti di violenza e vandalismo avvenuti domenica a Brasilia da parte di suoi sostenitori. A un inviato di Cnn Brasil, Bolsonaro - negli Stati Uniti dal 30 dicembre per ferie programmate di almeno un mese - ha anche rivelato che potrebbe "anticipare" il suo rientro in Brasile per trattare suoi problemi di salute. Attualmente l'ex leader di destra si trova ricoverato in un ospedale di Orlando per una occlusione intestinale.

L'ex presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, ha postato una foto sui social dall'ospedale di Orlando, negli Stati Uniti, dove è stato ricoverato ieri in seguito a dolori addominali. "Grato per le preghiere e per i messaggi che mi augurano una pronta guarigione", ha scritto l'ex capo dello Stato, accanto a uno scatto che lo ritrae a letto. Bolsonaro, si è detto "dispiaciuto" per gli atti di violenza e vandalismo avvenuti domenica a Brasilia da parte di suoi sostenitori. A un inviato di Cnn Brasil, Bolsonaro - negli Stati Uniti dal 30 dicembre per ferie programmate di almeno un mese - ha anche rivelato che potrebbe "anticipare" il suo rientro in Brasile per trattare suoi problemi di salute. Attualmente l'ex leader di destra si trova ricoverato in un ospedale di Orlando per una occlusione intestinale.

    "Dopo la coltellata ricevuta a Juiz de Fora, ho avuto cinque interventi chirurgici e dall'ultimo ho avuto un'aderenza che mi ha portato ad altre procedure mediche", ha aggiunto Bolsonaro, ricordando l'attentato subito nel settembre del 2018, durante la campagna per le elezioni presidenziali.

    L'ex presidente è arrivato in Florida il 30 dicembre, due giorni prima dell'insediamento del suo successore, Luiz Inácio Lula da Silva, al quale non ha voluto consegnare la fascia presidenziale. L'ingresso in suolo americano è stato effettuato con un passaporto diplomatico, che risulta scaduto dal 1 gennaio, ha riferito alla stampa un portavoce del governo Usa. Ora Bolsonaro per rimanere nel Paese dovrà rivolgersi alle autorità di immigrazione per modificare il tipo di visto, è stato precisato.

La Casa Bianca e il dipartimento di stato non hanno ricevuto alcuna richiesta dal Brasile sullo 'status' del visto Usa dell'ex presidente Jair Bolsonaro, in Florida dal 30 dicembre, e hanno rifiutato di commentare per la necessità di proteggere confidenzialmente le persone, ma hanno assicurato che "tratteranno seriamente" qualsiasi richiesta di rivederlo o di revocarlo. Se Bolsonaro fosse entrato con visto diplomatico, dovrebbe partire entro 30 giorni o chiedere un visto diverso, altrimenti rischia l'espulsione.

   E nel frattempo la Camera dei deputati brasiliana ha approvato il decreto del presidente della Repubblica, Luiz Inácio Lula da Silva, che ha determinato l'intervento federale a Brasilia per "omissione" della polizia contro l'invasione dei palazzi del potere avvenuta domenica scorsa ad opera di sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro. Il provvedimento di Lula è stato approvato all'unanimità la notte scorsa in una seduta simbolica presieduta dal presidente dell'aula, Arthur Lira.

   "Votiamo con urgenza per chiarire che questo piccolo gruppo di radicali non rappresenta il popolo brasiliano, non rappresenta la democrazia, e dovranno essere puniti in modo esemplare perché questo serva da dimostrazione al mondo che la democrazia in Brasile è solida", ha affermato Lira, che ieri si è incontrato con Lula insieme al presidente pro tempore del Senato, Veneziano Vital do Rego. "Gli atti violenti non impediranno al Parlamento di agire, non ci inginocchieremo di fronte a queste azioni terroristiche", ha detto a sua volta Rego, confermando che oggi anche il Senato avallerà il decreto presidenziale 

"L'ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro non ha mai chiesto la cittadinanza italiana, poi ci sono delle leggi. Ci sono persone che hanno diritto a chiederla, ma lui non l'ha richiesta". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio anch'io rispondendo a una domanda dopo che ieri Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi Sinistra ha presentato un'interrogazione urgente al ministro degli Esteri sulla base delle notizie del settimanale Istoè secondo cui "tutta la famiglia Bolsonaro intende ottenere il prima possibile il rilascio della cittadinanza italiana presso l'Ambasciata d'Italia a Brasilia e venire in Italia il prima possibile". 

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