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Coronavirus: Berlino mette l'Italia in quarantena, serrata in Belgio

L'Europa sempre più in apnea, in Spagna chiuse 10 mila classi

Le frontiere interne dell'Ue formalmente restano aperte, ma la pandemia è così fuori controllo che le barriere di protezione tra i Paesi di fatto vengono ripristinate.

E' il caso della Germania, che ha disposto la quarantena per chiunque arrivi dall'Italia, con la sola esclusione della Calabria. L'ennesimo segnale che il virus autunnale tiene l'Europa in apnea.

Dal Belgio, che è tornato a un passo dal lockdown, alla Spagna, dove le scuole hanno chiuso 10mila classi.

Fino all'Austria, dove il governo Kurz annuncia un nuovo confinamento: gli ospedali ormai sono al limite quindi stop a ristoranti, cinema, teatri, matrimoni e coprifuoco dalle 20 alle 6. Le scuole resteranno aperte.

Tutti i Paesi europei si stanno attrezzando per affrontare lo stesso terribile scenario della scorsa primavera. Anche la Germania vi è costretta. Lì i numeri quotidiani sono meno preoccupanti rispetto a quelli degli altri, ma la crescita è esponenziale: oltre 18.600 nuovi contagi in 24 ore, 2.000 in più rispetto al giorno precedente. A novembre il Paese entrerà in un regime di cosiddetto 'lockdown light', con la chiusura di bar, ristoranti e di tutti i luoghi di intrattenimento, lasciando aperti negozi e scuole. Come ulteriore misura di contenimento, è stata aggiornata la lista delle zone a rischio Covid.

Quasi tutta l'Italia, che ha superato la soglia dei 30mila contagi giornalieri, ne fa parte, insieme con l'Austria. Questo vuol dire che dal primo novembre le autorità tedesche sconsigliano i viaggi nella penisola, con l'eccezione della Calabria. Chi deciderà di partire, al rientro dovrà osservare la quarantena, o sottoporsi a un test e attendere un risultato negativo per poter uscire di nuovo di casa.

La stretta tedesca sui viaggi, che già si applicava a Croazia, Slovenia, Ungheria, Bulgaria e Cipro, dimostra ancora una volta che di fronte all'emergenza la tendenza dei governi è di agire unilateralmente. A dispetto degli appelli dell'Ue per un approccio congiunto sulle restrizioni: "L'unica via da seguire - ha sottolineato la commissaria alla Salute Stella Kyriakides - per conquistare la fiducia dei cittadini".

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