(ANSA) - TRENTO, 27 MAG - "Credo che oggi la politica
industriale sia assolutamente necessaria, a fronte anche dei
fenomeni e degli obiettivi che ci siamo posti come Unione
europea in merito alla transizione economica e digitale". Lo ha
detto il ministro alle imprese e al made in Italy, Adolfo Urso,
al Festival dell'economia di Trento, citando l'esempio degli
Usa: "Gli Stati Uniti lo scorso anno hanno realizzato misure
quali mai si erano viste in termini di impegno finanziario che
hanno delineato una politica finanziaria. Parlo di due mila
miliardi di dollari". Secondo il ministro, "è politica
industriale" il disegno di legge sul Made in Italy, che verrà
presentato la prossima settimana al Consiglio dei ministri, "una
legge quadro che serve a incentivare, sostenere le filiere
strategiche del made in italy italiano". Per quanto riguarda le
risorse, ha aggiunto Urso, "credo che partiremo da un miliardo
di euro". sul Made in Italy il ministro si è augurato "che
nell'anno scolastico 2024/2025 possa sorgere un liceo Made in
Italy anche qui a Trento. Non ci sono abbastanza ingegneri in
Italia per rispondere alle esigenze di un'unica grande
multinazionale. Figuriamoci il resto. Non solo ingegneri. Tutte
le professioni tipiche del Made in Italy. Noi siamo la fabbrica
del lusso e del bello del mondo", ha aggiunto.
Sul Pnrr, ha proseguito, "spostiamo le risorse su progetti
realizzabili nel tempo dovuto. Le prime risorse che potremmo
ottenere da questa revisione che riguarda il Repower eu e il
Pnrr - ha aggiunto Urso a margine dell'intervento - noi le
destineremo per quanto riguarda il mio dicastero al Piano
transizione 5.0, cioè all'incentivo, attraverso crediti fiscali
significativi, alle imprese, per innovare i propri impianti ai
fini della sostenibilità ecologica e ai fini della
digitalizzazione".
Il ministro alle Imprese e al Made in Italy ha aperto un
capitolo sul settore delle automotive. "Concentreremo anche su
questo i nostri sforzi, con un obiettivo: produrre più
automotive e più veicoli commerciali nel nostro Paese. Siamo
passati da una produzione di due milioni di veicoli nel 1990 con
una diminuzione sempre di 780.000 veicoli lo scorso anno", ha
detto Urso. "Stiamo elaborando un nuovo piano per consentire di
cambiare la vettura anche a chi non può permetterselo. Abbiamo
il parco vetture più vecchio d'Europa, che è posseduto da chi
non può permettersi di cambiare macchina. Il mio problema - ha
aggiunto - non è rottamare l'euro 5, ma l'euro 0, 1, 2, 3".
Urso ha parlato anche dei rapporti con la Cina. "La Cina è un
grande partner, con cui possiamo e dobbiamo avere partnership
commerciali e produttive". Sulla via della seta, Urso ha detto
che "è una riflessione che il governo italiano farà" e ha
auspicato un rapporto "sempre fifty-fifty di partnership
industriale e produttiva". (ANSA).