(ANSA) - VENEZIA, 08 APR - Entrando nel merito: dei 64,8
miliardi di euro di fondi europei di coesione messi a
disposizione dell'Italia nel periodo 2014-2020, di cui 17 di
cofinanziamento nazionale, poco meno della metà (29,8) deve
essere ancora speso. Se le istituzioni italiane non lo faranno
entro la fine di quest'anno, la parte non utilizzata dovrà
essere restituita. Se invece Roma e le altre amministrazioni
dello Stato riusciranno a farlo, in linea puramente teorica,
sarà come se ogni anno di questo settennio il Paese avesse speso
9 miliardi di euro. Con il Pnrr, invece, tra il 2021 e il 2026
l'Italia dovrà investirne 191,5, pari a una spesa media che ne
consenta l'utilizzo complessivo di 42 miliardi di euro l'anno
nel periodo 2023-2026.
"Ebbene - conclude la Cgia - , se stiamo arrancando nel
metterne a terra 9 di fondi UE all'anno, come faremo a spenderne
addirittura 42 col Pnrr, ovvero 4,5 volte tanto?". (ANSA).