(ANSA) - ROMA, 03 APR - Il governo apre un nuovo fronte di
scontro con il Pd accusandolo di aver distrutto gli Istituti
tecnici, per privilegiare i licei. L'affermazione del ministro
Daniela Santanchè viene respinta dai Dem, che a loro volta
accusano l'esecutivo di "avere le idee poco chiare", visto che
la premier Giorgia Meloni, pur sottolineando il valore degli
istituti tecnici ha annunciato l'intenzione di voler istituire
un nuovo liceo, quello per il Made in Italy.
"In Italia in questi anni - ha affermato la ministra per il
Turismo Santanchè al Vinitaly di Verona - è stato un po'
distrutto quello che era 'l'istituto tecnico', che invece è
molto importante, anche per il turismo, perché abbiamo avuto una
sinistra che ha invogliato i giovani a fare i licei. Questo
governo vuole invece mettere al centro le scuole tecniche". "La
visione del governo - ha aggiunto - non è quella di dare una
paghetta di Stato ai giovani, ma di dare loro lavoro, perché il
lavoro è dignità". A sottolineare l'apprezzamento per gli
indirizzi di studio tecnico è stata anche la Presidente del
Consiglio, che incontrando gli studenti degli Istituti agrari,
ha detto riguardo a questo indirizzo di studio "per me questo è
il liceo, perché non c'è niente di più profondamente legato alla
nostra cultura". E poi l'annuncio a sorpresa: "Stiamo pensando a
un liceo del made in Italy per valorizzare percorsi che
spieghino il legame che esiste tra nostra cultura, i territori e
la nostra identità". "Il nostro agroalimentare, il vino e
l'agricoltura- ha osservato Meloni - sono un pezzo fondamentale
della nostra economia, ma funzionano se abbiamo la capacità di
mettere insieme tradizione sulla cultura antica di secoli e
l'innovazione, la modernità. E questo lo possono fare
soprattutto le giovani generazioni. Noi supportiamo questo
obiettivo con investimenti e una serie di provvedimenti".
Il Pd ha respinto le affermazioni di Santanché con Cecilia
D'Elia, capogruppo in commissione cultura del Senato, e con la
ex capogruppo a Palazzo Madama Simona Malpezzi, la quale rincara
la dose: "Daniela Santanchè dichiara che questo governo
potenzierà gli istituti tecnici, dicendo che la "sinistra" ha
voluto licealizzare tutto, (lei si è persa la riforma Moratti
degli 8 licei), la premier Meloni la contraddice e annuncia che
istituirà il liceo del Made in Italy. Questo governo
sull'istruzione non ha idee e lancia slogan vuoti e
contraddittori". Non sono da meno le critiche di M5s: "Il
dualismo tra istituti tecnici e licei di cui ha parlato oggi
Giorgia Meloni rappresenta un modo vecchio di pensare alla
scuola. L'idea di creare un liceo "del made in Italy" è
l'ennesima trovata di propaganda, quando invece è indispensabile
valorizzare nuove figure tecniche specializzate con il
coinvolgimento e la messa in rete delle aziende". Ironizza
invece Nicola Fratoianni, a proposito del ricorso a un termine
inglese da parte della premier: "forse Rampelli la vorrà
multare", con una allusione alla pdl dell'esponente di Fdi che
mira a multare l'uso dei forestierismi.
Per quanto riguarda il liceo del Made in Italy, non si tratta
solo di una idea, perché il 25 gennaio la responsabile scuola di
Fdi, Carmela Bucalo, ha depositato un ddl al Senato per
istituirlo. La logica del liceo, anziché dell'istituto tecnico,
ha spiegato, è che le competenze necessarie richiedono una
solida base umanistica (ad esenpio la storia dell'arte) a
fianco di insegnamenti più tecnici. La polemica sulla scuola non
è destinata a chiudersi ed anzi subito dopo Pasqua, martedì 11
aprile, in Aula alla Camera sono previste le votazioni di due
mozioni di M5s (prima firma di Anna Laura Orrico) e del Pd
(Irene Manzi), per fermare le misure governative sul
dimensionamento scolastico, che a giudizio delle opposizioni
porterebbe alla chiusura di centinaia di scuole. (ANSA).