(ANSA) - ROMA, 17 MAR - "La cosa più grave di questa riforma
è che non affronta il fatto che chi ha reddito dal lavoro paga
tutto e paga progressivamente, mentre tutti gli altri pagano
spesso in parte e con aliquote molto basse. Una differenziazione
troppo forte, senza contare che quando ad un contribuente si
applica un prelievo sostitutivo dell'Irpef, questo sostituisce
anche le addizionali. Con il risultato che chi beneficia di
questi regimi non dà un euro al suo comune e alla loro regione".
Lo dice, in un'intervista alla Stampa, Maria Cecilia Guerra,
economista, ex sottosegretaria al Mef, oggi deputata del Pd, in
merito alla riforma fiscale varata ieri dal governo.
"Il nostro sistema fiscale è stato balcanizzato ed è stato
frammentato al punto tale che non c'è più nessun senso", spiega
Guerra, ribadendo che "le aliquote sono distribuite in maniera
del tutto casuale, per cui c'è chi paga il 15, chi paga il 26 e
chi paga il 43%, per sorte e non perché uno è più ricco o più
povero. È una ingiustizia troppo profonda: non si può reggere il
nostro patto sociale su un sistema del genere".
Sugli effetti della flat tax quando entrerà a regime, Guerra
spiega: "Sarà un'imposta che per quelli che fanno parte della
fascia più povera dei contribuenti non cambia quasi niente. la
fascia centrale pagherà in proporzione alla nuova imposta,
mentre quelli delle fasce più alte avranno il guadagno
maggiore". Nella riforma "formalmente la proporzionalità viene
salvata introducendo una deduzione di base. Però il problema è
che si ragiona solo sull'Irpef che ormai è un'imposta che grava
solo sui lavoratori dipendenti e pensionati. La progressività è
una cosa seria - sottolinea la deputata Pd - dovrebbe riguardare
anche gli altri redditi, mentre il nostro sistema fiscale è
scarsamente progressivo". (ANSA).