(ANSA) - ROMA, 16 MAR - Un patto tra governo e cooperazione
agroalimentare per salvaguardare le eccellenze del Made in Italy
di cui le cooperative rappresentano 1/4 del valore. A lanciarlo
è il presidente di Confcooperative all''incontro con il ministro
dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste,
Francesco Lollobrigida.
In Italia, infatti, sono realizzati dalle cooperative il 60%
della produzione vitivinicola, il 70% di quella lattiero
casearia, oltre il 40% di quella ortofrutticola e il 60%
dell'avicunicola.
Secondo Gardini, "è impensabile competere nello stesso
mercato con regole diverse", citando i sei 'tarli' che erodono
la competitività di un comparto che incide sul Pil per il 15%. A
partire dal dumping e dal lavoro nero, alla spirale inflattiva
dei costi dell'energia e delle materie prime. Si aggiungono poi
il mismatch della mancanza di figure professionali e la Farm to
Fork e le normative comunitarie in materia di sostenibilità, che
chiedono alle imprese inversioni di rotta troppo rapide senza
misure di accompagnamento; e mentre si regolamenta il mercato Ue
si importano prodotti agricoli da paesi dove si utilizza ancora
il Ddt. C'è poi il nutriscore che banalizza e penalizza la dieta
mediterranea e per finire l'Italian sounding che pesa per oltre
100 miliardi di euro, vale a dire il doppio dell' export. A
proposito di manodopera, secondo Gardini "il ripristino dei
voucher è una misura adottata dal governo che va nella giusta
direzione; le nostre cooperative danno lavoro a 530 mila persone
e potrebbero assumerne altre 25 mila, ma mancano molte figure
professionali adeguate. Solo nell'agricoltura - ha concluso -
alle nostre cooperative, che danno lavoro a 74 mila persone,
mancano oltre 2.500 lavoratori tra raccoglitori semplici e
qualificati". (ANSA).