(ANSA) - ROMA, 14 MAR - "Intanto abbiamo posto una questione
legata all'inadeguatezza del metodo, del dialogo e del
confronto. Non si può, a poche ora dalla convocazione del
Consiglio dei Ministri, convocare le parti sociali ed il
sindacato per una informativa sui contenuti della legge delega
fiscale in modo parziale, sommario, general generico", dice
Sbarra lasciando Palazzo Chigi. "Poche sono state le
argomentazioni che il Governo ha presentato al tavolo - spiega
-: si parla genericamente di una riduzione delle aliquote ma non
sappiamo se si staglia in alto o in basso, si parla di una
revisione degli scaglioni ed anche qui nulla ci è stato detto.
".
Sbarra quindi indica: "Abbiamo sostanzialmente chiesto che sul
tema fiscale ci sia un confronto permanente, strutturato, con le
organizzazioni sindacali.
E' prematuro, sulla base di queste sommarie informazioni,
esprimere un giudizio compiuto sul testo di legge delega.
Aspettiamo il Consiglio dei Ministri ma abbiamo indicato
l'urgenza al Governo di rispondere alle nostre priorità".
"Abbiamo posto i contenuti della nostra piattaforma unitaria".
il leader della Cisl sottolinea che la richiesta dei sindacati
confederali è per "una riforma fiscale che risponda a criteri
che assicurino il principio della progressività del prelievo.
Bisogna partire da una forte riduzione delle tasse sui redditi
medi e popolari da lavoro e da pensione, cioè ridurre le tasse a
chi le paga ogni anno fino all'ultimo centesimo in questo Paese.
Abbiamo rappresentato l'urgenza di alzare la strategia di
contrasto all'evasione ed all'elusione fiscale che vale 100
miliardi di euro di mancati introiti ogni anno nelle casse dello
Stato: c'è tanta evasione Iva, c'è tanta evasione Irpef, c'è
tantissima evasione contributiva. Abbiamo posto l'urgenza di
determinare interventi di detassazione sui frutti della
contrattazione collettiva nazionale e aziendale. Abbiamo chiesto
la restituzione del fiscal drag in una fase in cui salari,
retribuzioni e pensioni sono massacrati da una inflazione che
viaggia a due cifre. Abbiamo posto l'esigenza di ripristinare i
fringe benefit per come li avevamo negoziati con il precedente
governo: erano stati portati a tremila euro, oggi sentiamo che
c'è un ritorno al passato a 258 euro". (ANSA).